di Gabriele Corona
Ogni sei mesi, puntuali, arrivano a Clemente Mastella e alla consorte Sandra Lonardo, le minacce più stravaganti, in genere pochi giorni prima della decisione sul rinnovo della scorta. Prima arrivavano proiettili che miracolosamente comparivano sul davanzale della finestra senza che il servizio di vigilanza e le telecamere si accorgessero di nulla. Poi, il 4 giugno scorso è arrivata a mezzo posta, una lettera delle presunte Brigate Rosse, le quali, come da noi previsto, sono ricomparse solo in quella occasione. L’allarme terrorismo, naturalmente amplificato dalla stampa locale, fu però sufficiente a far in modo che fosse riconfermata la scorta alla signora Sandra Lonardo che pur non essendo più presidente del consiglio regionale si è vista confermare l’auto, l’autista armato e le spese di carburante.
Naturalmente, il 4 dicembre, sono arrivate puntuali altre presunte minacce questa volta con un biglietto e un pollo appeso al cancello della famosa villa. Pare che anche questa volta il servizio di vigilanza non abbia funzionato e comunque, anche in questo caso si discute se assegnare di nuovo alla signora Lonardo-Mastella la scorta che, ovviamente, il gruppo Udeur- popolari per il sud sollecita.
Non sappiamo a chi spetta la decisione, ma vorremmo sapere per quale motivo ai coniugi Mastella la scorta armata è stata finora sempre confermata, mentre al Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, Antonio Clemente, titolare di delicate indagini e più volte minacciato, questo stesso sistema di protezione non è stato mai assegnato.
* presidente di Altrabenevento