E’ quella già tristemente nota, finita sugli organi di stampa nazionale e portata addirittura all’attenzione del Presidente della Repubblica. E’ stata ridotta in pessime condizione ed oggi è quasi intransitabile. Le parole non servono, invece per chi ha avuto la sventura di passare per la “maledetta strada”, così viene ormai definita quella che doveva rappresentare per Limatola una occasione di sviluppo. Provate ad immaginare la provinciale con ampi marciapiedi laterali, con edifici produttivi e per abitazioni lungo i due lati, zone di interscambio in prossimità delle quattro frazioni (Giardoni, Casale, Limatola e Biancano). E, per finire, il grande sogno: niente passaggio a livello alla località Cantinella. Una barriera che costringe vetture, autocarri, ambulanze, a fermarsi per oltre sei ore al giorno, aspettando anche mezz’ora il passaggio del treno. In tante altre zone invece il passaggio a livello è stato sostituito con un sottopasso o cavalcavia.
In queste condizioni (del sogno) anche la crisi che ha annientato le aziende della “Svizzera del Sud” (così veniva definita Limatola nei tempi d’oro della piena occupazione), avrebbe causato effetti meno preoccupanti.
Ma dopo il sogno c’è il risveglio e tutti noi ci siamo svegliati facendo i conti con l’amara realtà. La strada provinciale di Limatola fu completamente chiusa al traffico per vari mesi già qualche anno fa, in quella occasione per realizzare la rete fognaria a servizio dell’impianto di disinquinamento del Fiume Isclero. Opera che risulta sospesa con il risultato di aggiungere al danno la beffa: per gran parte della frazione Giardoni la strada provinciale è avvallata e disseminata di rumorosi tombini, tutte opere inutili e costose che hanno definitivamente compromesso la struttura della strada.
Ma i guai, si dice, non vengono mai da soli. Ed ecco che da alcuni mesi sono iniziati, a cura del comune, dei lavori per realizzare la rete idrica. È stata la mazzata finale non soltanto sulle possibilità di rilancio del malconcio tessuto economico e produttivo della zona, ma anche una profonda ingiuria alla dignità dei cittadini. Ore ed ore passate ad aspettare che “improbabili e provvisori semafori” diventassero verdi. Lunghe discussioni e litigi tra indiavolati automobilisti ed malcapitati autocarri costretti a lunghe e pericolose “marce indietro” su strade e percorsi di fortuna. Anche di domenica si sono spesso verificati episodi che non si sono trasformati in disgrazie soltanto grazie alla sensibilità ed alla tolleranza dei cittadini di Limatola.
Ma, come tutte le cose, forse è arrivato il momento di porre fine a questo scempio. Forse è giunto il tempo della verità e della chiarezza: Limatola non può sopportare tutto questo. Chi è chiamato alla vigilanza controlli e controlli accuratamente. Lavori, entità, quantità e soprattutto qualità, sono cose ben pagate nel campo delle opere pubbliche ed è giusto che siano eseguite a perfetta regola d’arte (in questi casi sarebbe giusto!). E poi, la sicurezza, gli oneri sono addirittura non soggetti al ribasso d’asta. Un giro a Limatola bisogna farlo, magari non soltanto a vedere se le “carte sono a posto”, ma andando oltre le carte. Le parole e le immagini non rendono “onore” a questo disastro.
Pietro Di Lorenzo – impenditore