Nata per bruciare biomasse, la centrale della Energonut di Pozzilli, in provincia di Isernia, è stata convertita in termovalorizzatore per CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti). Una notizia inquietante, soprattutto se messa in relazione con il termovalorizzatore che la Vocem intende costruire a San Salvatore Telesino.
L’impianto di Pozzilli fino al 31 dicembre 2005 è stato, infatti, attivo nella produzione, anche in cogenerazione, e nel vettoriamento di energia elettrica mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili (soprattutto biomasse e residui dell’agricoltura) con possibilità di bruciare fino a 20.000 tonnellate l’anno di CDR. A partire dal 2006 l’Energonut Spa ha effettuato dei lavori per il contenimento delle emissioni e ha conseguentemente chiesto di poter bruciare 100.000 tonnellate annue di CDR.
Il Comitato Valle del Volturno, che in questi giorni si oppone tenacemente alla trasformazione, sostiene che l’impianto Energonut farà parte di una filiera destinata a risolvere l’emergenza rifiuti della Campania: “La multinazionale francese Veolia, che detiene il 60% delle azioni Energonut, si è proposta per la gara indetta dal Prefetto di Napoli per la gestione nei prossimi 25 anni di 3 impianti CDR e del termovalorizzatore di Acerra. Il Molise fa parte di una strategia più grande, decisa altrove?”.
Secondo quanto riferisce il notiziario ambientale/energetico E-gazette.it, “
Scenari inquietanti, dunque, che meritano una seria riflesione.
Billy Nuzzolillo – www.billynuzzolillo.it