Sulla stampa siciliana tengono banco le polemiche sorte dai commenti di Maurizio Zamparini alla richiesta d’arresto, avanzata nei sui confronti dalla Procura della Repubblica di Benevento, per i reati di corruzione e truffa connessi alla realizzazione dell’ipermercato I Sanniti.
A Benevento, invece, parte degli organi d’informazioni e del mondo politico si sforza di ignorare i gravi fatti che emergono dagli atti giudiziari. Documenti non più coperti dal segreto istruttorio essendo stati posti a disposizione dei destinatari delle richieste d’arresti domiciliari e degli altri provvedimenti restrittivi, poi respinti dal GIP.
Altrabenevento, invece, ritiene che i cittadini abbiano il diritto di sapere quali sono i fatti contestati dalla magistratura: sia quelli relativi al danno di oltre 6 milioni di euro inferto alle casse e al patrimonio comunale, che quelli legati alla corruzione di funzionari ed amministratori pubblici.
Per questo motivo abbiamo deciso di rendere note alcune parti della richiesta di provvedimenti cautelari avanzata dal Pubblico Ministero Antonio Clemente.
Partiamo dal capo terzo del documento del sostituto procuratore della repubblica, datato 11 maggio 2010, che riguarda “Le corruzioni per l’apertura del centro commerciale e per il parco fluviale”, indagati: Rosenwirth Erbert e Zamparini Maurizio.
CAPO 3) del delitto di cui agli artt. 110,81 cpv, 322 cc 1°, 2° c.p. (istigazione alla corruzione) perché, in concorso tra loro, Rosenwirth Erbert, quale “braccio destro” ed uomo di fiducia dello Zamparini, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, offrivano e promettevano denaro (in un caso 20.000 euro) ed altre utilità non dovute (posti di lavoro) a pubblici ufficiali per indurli a compiere atti contrari ai doveri d’ufficio, non essendo accettate le offerte e promesse:
in particolare Rosenwirth Erbert allo scopo di ottenere l’apertura dell’ipermercato “I Sanniti”, nonostante le palesi illegittimità emerse, tra cui la mancanza di idonee aree di parcheggio ed in presenza di essenziali difformità realizzative (l’alttezza delo stabile etc) offriva in nome e per conto di Zamparini, posti di lavoro all’ingegnere Zotti Salvatore, componente della Commissione Beni Ambientali del Comune di Benevento, e denaro per 20.000 euro all’avvocato Lepore Cosimo, assessore al Patrimonio e al Personale sempre del Comune di Benevento, al fine di ottenere dai predetti, atti e pareri favorevoli, offerte che in entrambi i casi venivano respinte.
Si tratta di contestazioni di reato molto gravi, per le quali il Pubblico Ministero Antonio Clemente, in attesa della chiusura delle indagini, ha chiesto per Rosenwirth il divieto di recarsi a Benevento e per Zamparini gli arresti domiciliari, anche in relazione alla gravità di altre contestazioni.
Il Giudice per le Indagini Preliminari non ha accolto la richiesta del P.M., il quale si è appellato al Tribunale del Riesame chiamato a pronunciarsi il prossimo 5 novembre. Quel giorno tra i difensori di Zamparini comparirà anche l’avvocato Umberto Del Basso De Caro, il quale è anche consigliere regionale e autorevole dirigente provinciale del Partito Democratico.
Come farà a conciliare il ruolo politico, che gli imporrebbe di sostenere il comportamento corretto e coraggioso dell’assessore Lepore, del suo stesso partito, con l’incarico di difensore di Zamparini, che avrebbe tentato di corromperlo?
Gabriele Corona – presidente di Altrabenevento