Vi è capitato di pensare che forse qualcosa di strano c’è in questa vicenda? Sarebbe assurdo infatti se anche questa volta si potessero lasciar passare fatti e silenzi inquietanti come qualcosa di normale, scontato, non importante. “E’ successo e non fa nulla”, qualcuno potrebbe tentare di dire. E invece fa eccome, ed è questo che vorrei capire fino a che punto sia una convinzione diffusa.
Spieghiamoci meglio e partiamo dall’inizio. L’associazione Altrabenevento, tramite il suo presidente Gabriele Corona, tempo fa sporge denuncia alla Procura della Repubblica di Benevento ritenendo che siano state compiute gravi violazioni a carattere pubblico da parte dell’imprenditore Maurizio Zamparini, che nell’aprire il suo ipermercato I Sanniti non ha poi rispettato i complessi accordi con il Comune di Benevento preordinati all’apertura stessa del suo investimento commerciale.
L’inchiesta della magistratura beneventana si apre, andando presumibilmente sia nella direzione dell’amministrazione comunale attuale, guidata da Fausto Pepe, sia in direzione dell’amministrazione precedente di centrodestra, attiva al momento dell’ingresso del patrimonio di Zamparini sul suolo della città.
Nei lunghi mesi si susseguono flebili notizie sulla vicenda, per lo più righe d’agenzia ufficiali perchè provenienti direttamente dalle voci attendibili dei palazzi della giustizia. Niente indiscrezioni confermate a tal punto da comparire sulla stampa locale, niente inchieste giornalistiche intorno all’inchiesta giudiziaria per raccontarla nei dettagli possibili.
Poche settimane fa esplode, in piena estate, la notizia della richiesta di arresto e di altre misure cautelari avanzate dal procuratore Antonio Clemente nei confronti, tra gli altri, di amministratori beneventani. Non si sa chi siano. Se ne conosce il numero, si sa quali sono le richieste di provvedimenti giudiziari per ciascuno, ma nessun organo dell’informazione locale diffonde neppure le iniziali del nome di nessuno degli indagati. Si dice solo che si tratti di gente “importante” e che l’inchiesta “scotta”.
Intanto la vita pubblica di Benevento va avanti. Chi si fa i fatti propri, chi vede il male e gira la faccia, chi fatica il doppio per vivere onestamente, chi sopravvive con superficialità tipicamente sannita. E nessuno si interessa più di tanto di un’inchiesta che vedrebbe coinvolti rappresentanti politici locali.
In queste ore, arriva l’elemento che scuote la calma apparente: il periodico La Voce della Campania diffonde i nomi degli indagati nell’ultimo numero in uscita. Si tratta, come racconta su Gli Italiani Gabriele Corona di Altrabenevento, di “due dirigenti del settore urbanistica che si sono succeduti dal 2005 al 2007, dei due tecnici progettisti, di un geometra dell’ufficio tecnico, del segretario generale del Comune e del dirigente del settore Legale”. Inoltre compaiono varie ipotesi di reato a carico dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Benevento Aldo Damiano (richiesta d’arresto per lui), in precedenza titolare dell’Urbanistica, e sono indagati anche i coniugi Mastella.
La notizia che La Voce abbia reso note queste informazioni cruciali per l’inchiesta, finora passate sotto inspiegabile silenzio, è tra l’altro trapelata pubblicamente e messa sotto l’attenzione dei cittadini perchè alcuni consiglieri comunali del PdL (Capezzone, Bocchino, Reale e Di Pietro) citano il fatto nel comunicato stampa attraverso cui chiedono le dimissioni dell’assessore Damiano. Se fosse stato per l’informazione sannita, la notizia dello scoop fatto da La Voce sarebbe venuta fuori?
Chissà. Comunque i fatti finora sono questi e c’è poco da stare allegri. Non si sa se è più preoccupante il fatto che diversi pubblici amministratori siano indagati con l’ipotesi dei reati di truffa contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso ed abuso d’ufficio, oppure il fatto che di tutto questo l’informazione sannita ci ha raccontato esattamente zero. Fino a che qualcuno non ha alzato “la voce”.
E allora mi domando di nuovo: secondo voi non c’è nulla di strano in tutto ciò?