Quattro gli appuntamenti in programma nel prossimo week-end nell’ambito del festival “Zona Franca in South Italy – Notti e sogni di mezza estate”, promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Benevento.
Si parte domani alle ore 18, presso il Teatro de Simone, con il poeta Gianni D’Elia che, nell’ambito della sezione “Poesia in forma di Rosa”, presenta “Trentennio”. Ad introdurre la serata sarà Alberico D’Auria.
D’Elia è riconosciuto come uno dei maggiori poeti della generazione che ha attraversato gli anni Settanta, così presenti, con il loro piombo e i loro sogni infranti, nei suoi versi che ereditano l’impegno civile di un Pasolini (cui D’Elia ha dedicato, tra l’altro, alcuni libri di grande impatto) quanto la rima tagliente di un Caproni. Alberico D’Auria, poeta egli stesso, oltre che cultore tanto dell’opera di D’Elia che di Pasolini, presenterà la fondamentale autoantologia che Einaudi ha recentemente stampato, emblematicamente intitolata Trentennio.
La sezione “Non tag – Musica indipendente” presenta, invece, due appuntamenti presso l’Arco del Sacramento: alle ore 21.15 il concerto dei Black Era e alle ore 22 l’attesa esibizione di Raiz & Radicanto. In caso di pioggia entrambi i concerti, gratuiti, si terranno presso il Teatro Calandra.
La musica di Black Era trae suggestione dal suono percussivo dell’abstract hip hop degli anni 90, ma sommergendolo in tutt’altri ambienti e utilizzando altre logiche compositive.
Arrangiando la canzone napoletana come una cantiga sefardita o cantando un tradizionale mediorientale come potrebbe fare Sergio Bruni, il progetto di Raiz & Radicanto cerca, invece, di mettere in risalto tutte le cose in cui le differenti culture musicali del mediterraneo si assomigliano.
Il programma di domenica prevede, infine, nei Giardini del Teatro De Simone alle ore 20.30 l’evento “Se sotto il sole. Niente fa paura”, intertesto interno dell’opera di Pier Paolo Pasolini con voci recitanti “I Coribanti”.
Marisa De Luca, storica docente del Liceo Classico innamorata del teatro, rilegge l’opera di Pasolini e affida alle voci dei Coribanti Viviana Altieri e Quirino Zamparelli i versi ustori di Pasolini, arricchiti dalle coreografie di Lucrezia Delli Veneri e Odette Marucci.