A margine della polemica, che non accenna a placarsi, circa il caso del concorso AMTS, una notizia comparsa ieri sul sito del Quaderno aggiunge alcuni elementi su cui è bene sviluppare una breve riflessione. L’assessore al Lavoro del Comune di Benevento, Renato Lisi, ha infatti, secondo quanto riportato dal quotidiano online beneventano, contattato proprio la redazione del Quaderno per far notare che “agli organi d’informazione e non solo sia sfuggita la pubblicità data al bando (del concorso per operatori d’ufficio all’AMTS, ndr) sull’istituzionale sito del suo Assessorato”. Trattasi, come specificato oltre nel breve articolo, dello Sportello Alfa, iniziativa del Comune legata proprio all’Assessorato di Lisi e di cui esiste una sezione dedicata proprio sul sito Web del Comune. Per raggiungerla, basta andare su www.comune.benevento.it e scorrere la pagina oltre i comunicati più recenti, cliccando poi sul banner in alto a destra recante il logo dello Sportello Alfa.
In sostanza, l’assessore Lisi tramite Il Quaderno afferma che proprio sul sito del suo Sportello è stato pubblicato già il 31 maggio, data di avvio dei termini per le domande, la notizia del concorso bandito dall’AMTS per posti di operatori d’ufficio part-time a tempo indeterminato. Il Quaderno poi scrive: “Il bando di cui tanto si parla risulta pubblicato in data 31 maggio 2010 e risulta letto, alle 11 odierne (27 agosto 2010, ndr), 350 volte. Sempre su indicazione di Lisi, siamo andati a verificare quante siano state le pagine del sito lette dal 31 maggio all’ultimo giorno utile pe partecipare, il 12 giugno. In totale: 6.065. Oltre 450 di media giornaliera, con una punta di 917, il 1° giugno, cioè, il giorno successivo alla pubblicazione del bando AMTS”.
Un qualunque cittadino coglie subito il “succo” della notizia: il bando per l’AMTS è stato senz’altro pubblicizzato in modo idoneo viste le tantissime visite registratesi sulle pagine del sito dello Sportello Alfa, e dunque tutti coloro che nella polemica di queste settimane hanno denunciato proprio una scarsa pubblicizzazione del concorso o hanno detto fandonie o erano in mala fede. In realtà la verità è un’altra, e basteranno pochi e semplici passaggi per dimostrarlo qui.
Partiamo proprio dal dato più eclatante, ossia le visite al sito dello Sportello Alfa. I numeri riportati dal Quaderno “su indicazione di Lisi” sono senz’altro esatti, infatti chiunque può andare a verificarne la corrispondenza direttamente nella sezione “Statistiche” del sito dello Sportello. Il problema però è che qui si parla di pagine visitate e non di utenti unici. La differenza è banale: un singolo utente potrebbe teoricamente aver visualizzato, nell’unica visita compiuta, tutte le centinaia di pagine visualizzate secondo le statistiche del sito. Ebbene sì, una sola persona potrebbe aver fatto tutto. Ovviamente si tratta di un’ipotesi teorica e scarsamente probabile, ma che fa aprire gli occhi sull’attendibilità di questi numeri.
E questa ipotesi, seppur teorica, è dimostrata: chiunque può andare sul sito Web in questione, cliccare su uno qualsiasi degli annunci visibili nella prima pagina e leggere quante volte, in quel dato momento, la pagina stessa è stata visualizzata dagli utenti. Memorizzato mentalmente il numero, basta cliccare quante volte si vuole sul tasto F5 della propria tastiera per fa salire il numero di visualizzazioni di altrettante volte. Io stesso ho fatto la prova, facendo salire nel giro di appena due minuti da 70 a 170 le visualizzazioni di pagina dell’ultimo avviso pubblicato sul sito. Ecco perchè una singola persona, chiunque, avrebbe potuto alterare l’attendibilità delle pagine visualizzate.
Ma volendo essere ancora più pignoli, basta precisare che la notizia del Quaderno parla giustamente di pagine “del sito” visualizzate, non della pagina dove è stata inserita la notizia del bando, rispetto alla quale esistono solo le statistiche quotidiane e non quelle dei giorni precedenti. In teoria, nei giorni di apertura di termini per le domande al concorso potrebbero essere stati anche dieci, o cinque, o trenta al giorno, i visitatori della notizia del bando. O meglio, dieci cinque o trenta il numero di visualizzazioni della stessa pagina, anche ad opera della medesima persona.
Per farla breve, il Quaderno ha dato, senza accorgersene ma comunque senza controllare ulteriormente, una non-notizia, nel senso che non è vero che dai numeri riportati si può evincere, come intuisce il lettore, che il bando dell’AMTS è stato ben pubblicizzato. Dai numeri riportati si evince soltanto che le statistiche del sito dello Sportello Alfa non hanno alcun valore in quanto del tutto inattendibili.
Ma ci sono altre considerazioni da fare. Per esempio, per quale motivo l’assessore Lisi non ha proceduto con il classico comunicato stampa ad opera dell’ufficio stampa del Comune di Benevento per comunicare questa sua notizia, invece di darla solo al Quaderno? Se davvero la notizia sarebbe stata di portata significativa, riuscendo a sopire una parte delle polemiche sul concorso tanto contestato, perchè non darne la massima risonanza affidandosi a tutti gli operatori della stampa sannita, invece che ad uno solo?
E ancora, si deve ricordare che le precisazioni dell’assessore Lisi nulla spiegano sul perchè il Comune di Benevento non abbia proceduto con un comunicato stampa, inviato proprio ai numerosi operatori dell’informazione locale, per pubblicizzare con piena chiarezza e immediatezza il bando di concorso indetto dall’AMTS, società partecipata pubblica con socio unico proprio il Comune di Benevento. Insomma, a maggior ragione che la notizia del bando compariva su una sezione del sito dell’ente, perchè il sindaco, l’assessore Lisi stesso o altri membri della Giunta, o magari il presidente dell’AMTS Principe, non hanno chiesto o comandato di rilasciare un comunicato stampa o quantomeno di inserire la notizia in bella mostra sulla home page del sito istituzionale?
Insomma, le domande restano tante e tutte ancora aperte e senza risposta da parte dei diretti interessati. L’unica cosa che si spera di ottenere sempre e comunque, al di là anche delle bagarre della politica locale, è che l’informazione faccia informazione senza nè cercare di confondere nè incappare accidentalmente nella confusione a danno dei cittadini. I quali leggono molto i giornali locali ma non sempre possono controllare di persona la veridicità di quanto leggono.