Curiosa gaffe notata oggi sul sito Internet della Provincia di Benevento, www.provincia. benevento.it, grazie alla segnalazione dell’amico Michele Sabella. Il sito, aggiornato con le ultime informazioni circa le iniziative e gli avvenimenti rilevanti legati al territorio e all’ente, reca ancora, infatti, il banner di un bando che è scaduto il 15 luglio scorso: si tratta dell’iniziativa denominata “1000 tetti fotovoltaici” e volta alla diffusione tra i privati della provincia dell’utilizzo di pannelli solari come alternative energetiche nel rispetto dell’ambiente. Per trovare il banner del bando, costituito da una fotografia di un pannello solare mentre viene installato su di un tetto qualsiasi, basta scorrere la home page del sito fin verso la metà della pagina, ritrovandolo abbastanza visibile nella colonna di destra.
“Proroga bando 1000 tetti fotovoltaici fino al 15 luglio 2010. Vai alla notizia…” e “..Vai alla pagina del Bando 1000 tetti fotovoltaici e allegati” sono le due scritte che si leggono subito al di sotto del banner “fotovoltaico”. Le due scritte rimandano ad altrettante pagine di contenuto, in cui vengono descritti i dettagli dell’iniziativa e tutte le notizie da sapere. Ma se invece, magari per sbaglio, l’utente clicca sull’immagine del banner, che attira l’attenzione più delle scritte, la pagina che viene visualizzata è www.provincia.benevento.it/energia. Sembrerebbe, nel mentre che si carica la pagina, che si stia per raggiungere una sezione del sito dell’ente dedicata all’Assessorato all’Energia retto da Gianvito Bello. E invece non è affatto così, e qui entra in gioco la gaffe piuttosto clamorosa: aprendo la pagina compaiono links pubblicitari del tipo “siti di incontri sesso”, “sesso contatti”, “massaggiatrici Napoli”, “incontri donne Caserta”, “cerco trans a Torino”.
E’ di tutta evidenza che i contenuti della pagina non sono stati di certo inseriti dall’ente nè dai responsabili del sito Internet, ma si tratta di annunci pubblicitari casuali. Il fatto è che, molto probabilmente, creata la ripartizione del sito chiamata “energia” non si sia ancora provveduto ad inserire contenuti nello spazio in questione, riempiendolo soltanto di codici pubblicitari come spesso si fa per le pagine Web in costruzione o in manutenzione, quando si vuole lucrare dal tempo tecnico durante il quale il sito non è consultabile. Insomma, la Provincia avrebbe creato una sezione del suo sito ma in attesa di renderla operativa l’avrebbe soltanto riempita di pubblicità, da cui recuperare qualche centesimo.
Ma qui entra in gioco una domanda inevitabile: come mai tra i milioni di annunci pubblicitari esistenti si è permesso (e ancora non si interviene a risolvere l’evidente problema) che comparissero proprio quelli “vietati” legati al sesso ed agli incontri piccanti? Qual è l’azienda licenziataria degli annunci pubblicitari in questione, dato che non compare alcun riferimento a Google o altri sistemi di ads pubblicitari? La questione è aperta e si fa alquanto seria, se non altro se si considera la perturbabilità degli utenti che, credendo di andarsi ad informare sulle attività del proprio ente provinciale, si ritrovano a visitare pagine hot del tutto non richieste. Chissà se, dati i tempi agostani e festivi, i responsabili del sito si accorgeranno presto del misfatto e vi porranno rimedio. O se invece dovremo aspettare il ritorno dalle ferie anche per eliminare questa piccola grande gaffe.