1 thought on “Il quotidiano Libero: “Il giornalista nemico di Saviano è l’unico in cella per diffamazione””
E’ triste vedere che, come in spesse altre occasioni, il quotidiano Libero non perde mai una battuta nel suo intento demolitorio rispetto ad una certa parte culturale-politica del Paese. Come d’altra parte fanno tanti altri giornali, della medesima o di altre aree politico-culturali rispetto a Libero. Però quando, come in questo caso, per esprimere contrarietà rispetto a qualcuno si utilizzano paralleli inopportuni (Gianluigi Guarino non è in carcere “in quanto” malvisto da Saviano, come in più parti dell’articolo si vorrebbe far credere) ma per altre ragioni che pure vengono descritte nei dettagli. E la vicenda del plagio da parte di Saviano si è chiusa, sì, dal punto di vista giudiziario, ma in particolare si è chiusa con l’assoluzione di Roberto Saviano e la condanna di molti giornalisti del casertano e del napoletano, rei dunque di aver plagiato loro l’autore di Gomorra. Ma questo nell’articolo viene omesso.
Insomma, quando si parla di libertà d’informazione e giustamente dell’ingiustizia della carcerazione di Gianluigi Guarino che dipende da una vetusta legge sulla stampa, non si dovrebbero contemporaneamente condurre crociate ideologiche che già si fanno ogni giorno su tutti gli altri fatti della cronaca nazionale. Almeno in questi casi sarebbe meglio essere un tantino più obiettivi, altrimenti ogni fatto viene sempre e comunque bollato come appartenente ad una certa area politica, anche quando così proprio non è.
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E’ triste vedere che, come in spesse altre occasioni, il quotidiano Libero non perde mai una battuta nel suo intento demolitorio rispetto ad una certa parte culturale-politica del Paese. Come d’altra parte fanno tanti altri giornali, della medesima o di altre aree politico-culturali rispetto a Libero. Però quando, come in questo caso, per esprimere contrarietà rispetto a qualcuno si utilizzano paralleli inopportuni (Gianluigi Guarino non è in carcere “in quanto” malvisto da Saviano, come in più parti dell’articolo si vorrebbe far credere) ma per altre ragioni che pure vengono descritte nei dettagli. E la vicenda del plagio da parte di Saviano si è chiusa, sì, dal punto di vista giudiziario, ma in particolare si è chiusa con l’assoluzione di Roberto Saviano e la condanna di molti giornalisti del casertano e del napoletano, rei dunque di aver plagiato loro l’autore di Gomorra. Ma questo nell’articolo viene omesso.
Insomma, quando si parla di libertà d’informazione e giustamente dell’ingiustizia della carcerazione di Gianluigi Guarino che dipende da una vetusta legge sulla stampa, non si dovrebbero contemporaneamente condurre crociate ideologiche che già si fanno ogni giorno su tutti gli altri fatti della cronaca nazionale. Almeno in questi casi sarebbe meglio essere un tantino più obiettivi, altrimenti ogni fatto viene sempre e comunque bollato come appartenente ad una certa area politica, anche quando così proprio non è.
Simone Aversano