Il sindaco di San Lorenzello, Giovanni Di Santo, ha reso noto una lettera che ha inviato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere un suo autorevole intervento atto a ridare la libertà al giornalista sannita Gianluigi Guarino, finito in carcere per reati e condanne legati alla sua professione (in particolare l’omesso controllo sugli articoli pubblicati).
Questa la lettera di Di Santo.
“Gentilissimo Sig. Presidente, Le scrivo da San Lorenzello, piccolo borgo della provincia di Benevento, dove il 22 dicembre 1964 è nato Gianluigi Guarino.
Gianluigi si trova in carcere a Benevento, ormai da qualche settimana, a causa di un cumulo di pene addebitate per il mancato controllo di alcuni articoli pubblicati, tra il 2000 ed il 2005, sul quotidiano di cui era Direttore Il Corriere di Caserta.
Una vicenda incredibile ed inimmaginabile in cui si intrecciano mancate costituzioni in giudizio, mancati ricorsi in appello e con molta probabilità una buona dose di leggerezza da parte dell’interessato.
Ma Gianluigi è stato ed è il giornalista della gente, da sempre molto seguito e ben voluto dalle popolazioni dove opera: nel difficile e pericoloso ambiente casertano dove svolge il suo mestiere di cronista nel rispetto della verità, super-partes e mai al servizio di qualsiasi tipo di potere.
Signor Presidente, nell’interpretare i sentimenti della Comunità che mi onoro di rappresentare e nel rispetto delle misure adottate dall’Autorità Giudiziaria, verso la quale poniamo sempre e tutti la massima fiducia, Le chiedo di comprendere i sentimenti di stima e di affetto che legano la nostra Comunità a Gianluigi e porre in essere tutto quanto di Sua competenza per ridare serenità ad un amico ed un’anima ad una sentenza!
Come dicevo prima Gianluigi è espressione di lealtà, sincerità, umiltà, correttezza e certamente persona non pericolosa.
Ciò è dimostrato anche dalla spontanea e sincera solidarietà che in questi giorni sta ricevendo come le migliaia di messaggi e-mail inoltrati anche alla Sua attenzione.
Mi voglia, pertanto, perdonare se mi permetto di chiedere il Suo autorevole intervento al fine di poter concedere la grazia al Direttore Guarino. Provvedimento, questo, auspicato dai suoi familiari, desiderato dagli amici e dalla gente che gli vuole bene e richiesto da me con somma fiducia per un Amico sincero e sempre rispettoso delle Istituzioni.
Ringraziandola per la sua cortese attenzione Le porgo deferente cordialità”.
Giovanni Di Santo
FONTE: EPICENTRO