La Rete Arcobaleno partecipa al convegno “Olivicoltura tra buone pratiche agricole e criteri ambientali adattati alle condizioni locali”. Il convegno, promosso dall’Associazione Olivicoltori Sanniti, si terrà lunedì, 22 marzo 2010, ore 9.00, presso la sede della CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, in via delle Puglie, 34, Benevento.
Il dibattito, moderato da Giuliano Martino, presidente AOS, prevede un intervento dell’agronomo Luca Zolli, sulle “Tecniche agronomiche in olivicoltura a basso impatto ambientale” e un intervento di Alessio Masone della Rete Arcobaleno su “Sostenibilità ambientale e qualità della vita in agricoltura”.
A seguire, gli altri interventi in rappresentanza della “Rete Arcobaleno per un’economia ecosolidale”:
– Roberto Pellino – Lerka Minerka, associazione di naturalismo paesistico;
– Tullio Zullo – La Cinta Onlus, associazione per il recupero della relazione uomo-animale;
– Mario Festa – Città d’Eufemia, nodo di economia solidale;
– Nicola Sorbo – Associazione Città Paesaggio;
– Alessio Masone su “BN Km Zero, distretto di economia ecosolidale“, “MOC MOneta Corta“, “GAS Arcobaleno, Gruppo d’Acquisto Solidale“.
Successivamente, le considerazioni degli agricoltori e dei convenuti.
Mentre, nelle sedi accademiche, ci si attarda a dibattere di uno sviluppo agricolo improntato all’internazionalizzazione dei mercati, dando credito a un modello,
Dopo il declino di un modello economico fondato sui sistemi di scala e sull’estrema mobilità delle merci, assisteremo alla “rivincita del contadino”:
Laddove le istituzioni risultano incapaci di soluzione, si prefigura un contesto sociale in cui i piccoli imprenditori, agricoli e commerciali, diventano le energie strategiche per quel nuovo corso capace di agevolare i livelli occupazionali, una giustizia sociale, una redistribuzione del reddito, una coesione sociale, un legame con il territorio.
ormai, in recessione e che ha avvantaggiato un’economia sovraterritoriale, a danno delle risorse economiche, sociali e ambientali dei territori, le associazioni ambientaliste sannite propongono percorsi proporzionati a quella nuova economia che sta innescando inediti assetti tra sviluppo economico e identità dei territori, tra nuova occupazionalità e sostenibilità ambientale. una nuova economia che, basata sulla centralità della persona, sulle comunità locali, sul paradigma della filiera corta nelle relazioni produttive e sociali, genera, da una parte, sviluppo a favore dell’impresa locale e una sicurezza alimentare a favore del consumatore, e, dall’altra parte, promuove uno sviluppo identitario dei territori e una vivibilità dei luoghi quotidiani. La Rete Arcobaleno