di Peppe Porcaro
Deve essermi successo qualcosa di grave, da qualche tempo avverto in me strane sensazioni. Mi trovo ad essere, mio malgrado e non su tutto in verità ma sempre più spesso, in accordo con quanto va dicendo da qualche tempo Pasquale Viespoli. Non è poi tanto grave direte voi, può succedere. Lo so da me, questo. E infatti, succede.
Però sulla gravità non sono della vostra idea. Come fa a non essere grave? Per me lo è, lo è di certo, punto. Però poi quello parla e io lì a dire: toh, guarda questo cosa dice. Potrei averla detta io questa cosa qui. E invece no, l’ha detta lui. Volete un esempio? Prendiamo a caso una delle ultime dichiarazioni dell’alleatino. Ex direte voi. Certo, avete ragione ma così è facile, non vale. Si è sempre ex di qualcosa o qualcuno, alzi la mano chi non lo è. Ma torniamo a noi, anzi torniamo a lui.
” … il PDL per crescere non ha bisogno di aggregare pezzi di vecchia classe dirigente alla ricerca di nuove protezioni. Anzi, in questo modo rischia di appannare il suo profilo di forza motore del cambiamento e del rinnovamento e di apparire forza di conservazione che alimenta opportunismo e trasformismo“. Come fai a non essere d’accordo? Intendiamoci: non è che io pensi che il PDL sia la “forza motore del cambiamento e del rinnovamento”, no di certo. Ma come si fa a non concordare che una forza che vuole essere “nuova” non può continuare a imbarcare sulla propria arca chiunque cerchi salvezza, se va bene, per la propria anima? Se continui a imbarcare qualcosa prima o poi succederà. Affondi? Sbagli rotta? Risse a bordo, ammutinamento?
In questo Viespoli è certo più lungimirante della “sua” Coordinatrice provinciale Nunzia De Girolamo. Se potesse la giovane deputata, che gode oltre che delle grazie anche di un filo diretto con Berlusconi, su quell’arca imbarcherebbe tutti, ma proprio tutti. Non ha puzza alcuna sotto il naso la Coordinatrice. Avanza come un panzer, la Nunzia, e non ammette biasimi: “A quelli che mi criticano in continuazione vorrei dire che dovrebbero essere orgogliosi di avere una rappresentante che ha la possibilità d’alzare il telefono e parlare direttamente con il presidente Berlusconi”.
Basta un gettone insomma alla Nunzia per zittire Viespoli e i suoi. Un solo gettone, linea diretta, risultato garantito. Almeno fino al giorno in cui, introdotto il fatidico gettone e composto il numero, un’implacabile vocina informerà che “l’utente da lei desiderato… non esiste”. Tilt.