di Giancristiano Desiderio
Tra le sue modeste proposte, Giuseppe Prezzolini inserì anche quella che l’Europa avanzasse l’offerta agli Italiani di prendere in affitto il governo d’Italia. Anzi, in quel delizioso libricino che è Modeste proposte scritte per svago di mente, sfogo di sentimenti e tentativo di istruzione pubblica degli italiani, l’idea di dare in affitto all’Europa il governo d’Italia è la prima esposta. La modesta proposta prezzoliniana in fondo si è parzialmente realizzata: l’Italia, come membro dell’Unione europea, ha una sovranità limitata e se conserva ancora una porzione di sovranità è proprio perché non è più sovrana per la moneta e il governo ha le mani legate in tema di deficit. Sarebbe il caso, stando così le cose, di realizzare per intero la proposta del mitico direttore de La Voce per salvare quel che resta dell’Italia. Gli italiani, infatti, attraverso i loro rappresentanti politici e con il contributo diretto delle loro amministrazioni locali, hanno ampiamente dimostrato di non sapersi governare, tanto che sembra calzante e tornata di moda la frase attribuita a Mussolini: “Governare gli italiani non è difficile, è inutile”.
Sul voto del 4 marzo si ha una sola certezza: sarà inutile, appunto. Speriamo anche che non sia dannoso. Nessuna delle tre forze in campo – destra, sinistra e stelle – riuscirà a vincere. Gli scenari che se ne ricavano sono al limite della bancarotta e della commedia dell’arte: destra e sinistra potrebbero mettersi insieme per lasciare le stelle a guardare. Questa strada è già stata percorsa una volta e se siamo ancora qua vuol dire che non ha funzionato. Ma se si esclude il governo della Grande Coalizione non si capisce quale altro esecutivo si possa fare. Il capo dello Stato dovrebbe sciogliere le Camere per ritornare nuovamente a votare. Ma rivotare con la stessa legge elettorale è doppiamente inutile e, quindi, stupido. Sarà evitata la stupidità? Non lo so perché è da stupidi fare affidamento sulla persuasione che una cosa stupida sia di per sé evitata. La prima legge fondamentale della stupidità umana, enunciata con grande chiarezza da Carlo Maria Cipolla nel suo aureo libretto, ci ammonisce che ognuno di noi sottovaluta il numero di stupidi in circolazione. Un errore di sottovalutazione che potremmo pagare a caro prezzo.
Considerare la campagna elettorale per scegliere chi votare non è neanche da prendere in considerazione. Per due motivi: a) perché i programmi politici sono aria fritta e la propaganda è demagogia pura; b) perché agli elettori interessa solo chi governa e non quanto si deve governare. Siccome tutti vogliono governare in modo eccessivo e tutti vogliono che lo Stato risolva tutto, ne deriva che gli italiani sono sempre in attesa o fingono di essere in attesa di un uomo o di un partito della provvidenza che, naturalmente, non potrà fare niente giacché il problema non si risolve governando troppo ma governando meno. I vincoli europei alla politica economica esprimono questa esigenza evitando il deficit che avrebbe come conseguenza la crescita dell’enorme debito i cui interessi al momento sono pagati dalla famigerata Banca centrale. La realizzazione della modesta proposta di Giuseppe Prezzolini è, ormai, nei fatti e, dopo il 4 marzo, affittare all’Europa la parte restante del governo italiano sarà una necessità.