L’estate è la stagione dei convivi serali tirati fino a notte inoltrata in cerca di frescura ristoratrice ma anche di allegria, leggerezza, frivolezza, seduzione. L’accompagnamento enoico, galeotto viatico per queste ambizioni simposiache , deve possedere caratteri analoghi. Non è il momento della degustazione e dei tecnicismi; dubitiamo, invero, che il convivio possa mai essere il luogo di pedanti digressioni tecniche sulle caratteristiche organolettiche dei vini . Concentriamoci, ora più che mai, sulla piacevolezza del vino e sulla capacità di assecondare i desideri dicibili e indicibili dei banchetti estivi.
Quattro desideri, quattro vini.
ALLEGRIA: inevitabile ricorrere alla bollicina. I francesi, ca va sans dire, sono maestri del genere. Esistono prodotti straordinari anche i Italia ma i cugini d’oltralpe hanno il primato della storia. Limoux è una piccola cittadina del sud della Francia, nel dipartimento della Languedoc Roussillon. Meno di cento chilometri ad ovest del Golfo del Leone, spazio d’acqua che allerta i marinai contenuto tra Marsiglia e Perpignan. Quasi mille chilometri a sud di Avize e della Champagne. Il riferimento non è casuale, giacché si narra che proprio a Limoux, intorno agli anni trenta del 1500, monaci benedettini sperimentarono il metodo classico di spumantizzazione. Lo stesso che oltre un secolo dopo, sul finire del 1600, l’abate Dom Perignon copiò per produrre i vini della Champagne, fino ad allora fermi. La Blanchette de Limoux del Domaine J. Laurens è fresca di frutta croccante e fiori bianchi, fragrante e allegra di bollicine finissime e persistenti. Un vino che si fa bere senza remora e anche senza freni, conducendo ad un’allegria entusiasta.
LEGGEREZZA: torniamo in Italia ed evochiamo vestiti larghi di tessuti leggeri, svolazzanti a far intravvedere splendide gambe femminili abbronzate. Un gioco senza malizia retto con sincerità e naturalezza, come naturale è la conduzione della cantina Cascina degli Ulivi di Novi Ligure. Il Bellotti Rosa è in bottiglia trasparente bianca chiusa con tappo a corona. Etichetta semplice. Si presenta, dunque, leggero di ambizioni. Un rosato da viti di Merlot vecchie di trent’anni. Colore entusiasmante, naso che necessita di una mezz’ora per esprimersi al meglio, palato avvolto da un percettibile residuo zuccherino ben controllato. Vino che può accompagnare al contempo spizzichi di salumi e tartellette dolci di crema e frutta.
FRIVOLEZZA: il Falanghina è un vitigno versatile, tra i più conosciuti della Campania ove è declinato in diverse variazioni in ragione delle caratteristiche di terroir. Alle pendici del versante telesino del monte Taburno, la cantina Nifo Serrapochiello produce una Falanghina del Taburno DOC da bere giovane e senza particolari attenzioni ad abbinamenti e elucubrazioni degustative. Il tenore alcolico dell’annata 2016, stando all’indicazione in etichetta, è più elevato di quello degli altri vini qui proposti ma alla beva non appesantisce il vino. Sottile al naso ed al palato, fresco e frivolo di frutta esotica e fiori gialli spontanei, senza particolare persistenza e con un prezzo molto abbordabile. Consigliato per accompagnare discussioni fru fru.
SEDUZIONE: finiamo con un rosso, giacché si può ben bere rossi anche d’estate senza rischiar di morire.
Microcosmo delle Cantine Barbera fa strame della fama dei rossi di Sicilia, caldi e potenti. Siamo a Menfi, sud ovest della splendida isola, tra Mazara del Vallo e Sciacca , tra il Mediterraneo e i rilievi del Belice. In un campo Marilena Barbera, donna fascinosa come i suoi vini, alleva col massimo rispetto per la terra e le piante, in un unico microcosmo, Perricone e Nerello Mascalese, vitigni autoctoni. Tecniche non invasive lasciano che si estragga dalle uve un vino seducente, intenso di colore rubino, avvolgente di profumi di frutti neri di rovi, armonioso al palato per la bella trama setosa di morbidezze e freschezza. I lieviti indigeni in questo caso assecondano alla perfezione l’espressione semplice e gustosa delle caratteristiche delle uve impiegate. Una delicata nota legnosa conferisce quel pizzico di complessità che non sovrasta il bouquet di fiori e frutti rossi. Ottimo su rusticini, spicchi di pizza e formaggi pochissimo stagionati. Attenti alla irrefrenabile la tentazione di bere sempre un bicchiere in più.
Microcosmo delle Cantine Barbera fa strame della fama dei rossi di Sicilia, caldi e potenti. Siamo a Menfi, sud ovest della splendida isola, tra Mazara del Vallo e Sciacca , tra il Mediterraneo e i rilievi del Belice. In un campo Marilena Barbera, donna fascinosa come i suoi vini, alleva col massimo rispetto per la terra e le piante, in un unico microcosmo, Perricone e Nerello Mascalese, vitigni autoctoni. Tecniche non invasive lasciano che si estragga dalle uve un vino seducente, intenso di colore rubino, avvolgente di profumi di frutti neri di rovi, armonioso al palato per la bella trama setosa di morbidezze e freschezza. I lieviti indigeni in questo caso assecondano alla perfezione l’espressione semplice e gustosa delle caratteristiche delle uve impiegate. Una delicata nota legnosa conferisce quel pizzico di complessità che non sovrasta il bouquet di fiori e frutti rossi. Ottimo su rusticini, spicchi di pizza e formaggi pochissimo stagionati. Attenti alla irrefrenabile la tentazione di bere sempre un bicchiere in più.
Blanchette de Limoux
Domaine J. Laurens – € 14
Bellotti Rosa
Cascina degli Ulivi – € 12
Taburno Falanghina
Nifo Serrapochiello – € 8
Microcosmo
Cantine Barbera – € 15