di Giancristiano Desiderio
L’unico precedente storico risale al 321 a.C. quando i Sanniti sconfissero i Romani e li spernacchiarono facendoli passare sotto il giogo delle Forche caudine. Ma era un altro campionato. Così quel che ha fatto il Benevento nella notte giallorossa al Santa Colomba – Ciro Vigorito, compiendo il Tempo, non ha davvero precedenti: non era mai accaduto che una squadra appena approdata in serie B arrivasse subito in serie A. Un primato non raro ma unico e irripetibile: il 30 aprile 2016 il Benevento batteva il Lecce con una doppietta di Mazzeo e una rete di Cissè regalando alla città un sogno lungo ottantasette anni. Un anno dopo, l’8 giugno 2017, nella notte delle streghe un giocatore dal nome evocativo, Puscas, trasforma il sogno della B nella leggenda della A. Benvenuti al Sud. Benvenuti in Paradiso.
Certo, il Napoli di Hamsik, Insigne e Mertens è bello e giocondo come frate sole e se non ha vinto nulla ha però donato tanta gioia come la sanno dare solo la bellezza e l’inutilità. La Juventus ha battuto tutto il battibile, perfino il suo stesso record negativo nelle finali per la coppa dalle grandi orecchie dove la mitica squadra dell’evocato Ferec Puskàs, il Real, si è incaricata come un Dio di ristabilire giustizia e verità appesantendo le orecchie di Buffon. Ma oggi è il Benevento a fare la differenza ed a sorprendere il calcio italiano. Anzi, e non per modo di dire, oggi il calcio italiano più vero è rappresentato dal Benevento perché l’impresa sannita ha la forza della riconciliazione. Siamo sempre lì a raccontarci di favoritismi e dietrologie, di scommesse e inganni, di truffe e scandali, dell’eterna lotta anche nel calcio tra guardie e ladri come se anche le nostre domeniche fossero tristi e corrotte come i lunedì. Ma ecco che accade l’insperato: arrivano i ragazzi di Marco Baroni e capitan Lucioni, ci puliscono momentaneamente dai peccati del mondo del calcio e come se fossimo bambini ci offrono la leggerezza e la serietà del Gioco. La favola bella, o Ermione, che ti illuse e oggi ci illude è propria questa del buonvento di Benevento che ci mostra, capovolgendo pronostici, smentendo statistiche, sbugiardando luoghi comuni, che chi gioca ha già vinto e alla fine vince davvero.
Per una volta nella storia della Benevento moderna l’Arco di Traiano ha un senso: il trionfo. Il presidente Oreste Vigorito si sente, forse, come l’Imperatore e i beneventani riscoprendo il loro antico sangue ghibellino se potessero lo eleggerebbero nuovo Grimoaldo. Perché proprio come nel passato, a Benevento in questo anno vissuto giocando e rischiando con la fame di Steve Jobs si è fatta la storia e gli uomini di Baroni – Cragno, Venuti, Camporese, Lucioni, Pezzi, Chibsah, Viola, Eramo, Puscas, Lopez, Ceravolo – sembravano un esercito schierato in battaglia nella versione riveduta e corretta dello scontro campale tra Manfredi e Carlo d’Angiò. Per una volta, Benevento ha preso l’occasione al volo e giocando con il Carpi ha insieme confermato e cambiato l’antico adagio: Carpi diem.
La doppia promozione del Benevento, dalla C alla B, dalla B alla A, tutto in un anno, tutto in un respiro, come se non fossero stati due campionati ma una sola grande corsa, ci dice che nulla è frutto del caso. Oreste Vigorito prese il Benevento calcio nel 2006 ma prima di farlo ebbe la tentazione di rilevare il Parma per partire già dalla A. Non lo fece e non lo fece per sua fortuna e per i consigli e l’intuito del fratello Ciro che gli indicò il Benevento. Con i Vigorito il Benevento si è rinvigorito: ha vinto il campionato della Seconda divisione, ha disputato campionati di vertice nella Lega Pro, è giunto secondo a un punto dal Gallipoli per poi scoprire che i pugliesi comprarono l’ultima gara. Ma il segreto di una buona squadra sta più nelle sconfitte che nelle vittorie: le avversità formano lo spirito. Per dirla con Baroni – che vinse lo scudetto a Napoli giocando con Maradona -: “L’ampiezza e la profondità sono solo parole. E’ lo spirito con cui agisci a fare la differenza”. Anche in serie A.
tratto dal Corriere del Mezzogiorno del 10 giugno 2017