di Antonio De Nigro e Luigi Ruscello
Ieri, in una splendida giornata di primavera, ci siamo recati a Sant’Agata dei Goti per visitare la Biblioteca Michele Melenzio. Come è noto, l’istituzione è oggetto di un vivace confronto tra i fondatori e l’amministrazione municipale. Noi, lo dichiariamo subito, siamo di parte, nel senso che, essendo amici di Giancristiano Desiderio, parteggiamo per lui. Ma tale faziosità non è dovuta a motivazioni politiche, bensì all’amore che nutriamo per la cultura e la libera espressione del pensiero. L’amministrazione avrà sicuramente le sue ragioni, ma purtroppo non le ha esposte; noi, ad ogni modo, non intendiamo intrometterci nella vicenda se non per motivi, è bene ribadirlo, squisitamente culturali. Anzi, ci auguriamo che vi sia una soluzione soddisfacente per le parti.
Ciò che qui conta è la visita che abbiamo fatto per renderci conto personalmente di cosa si tratta. Il viaggio è stato quanto mai proficuo perché, una volta parcheggiata l’auto, abbiamo avuto modo di attraversare tutto il prezioso centro storico della bella cittadina saticulana. Sant’Agata de’ Goti è sicuramente uno dei centri più significativi della provincia beneventana e della Campania. Dapprima si è colpiti dalla magia del panorama e, poi, dalle bellezze storico-architettoniche del luogo. Un naturale viaggio nella storia.
Per giungere alla meta della nostra escursione, infatti, cioè la Biblioteca “Michele Melenzio”, bisogna attraversare tutto il centro storico: una passeggiata nella storia che consigliamo vivamente a tutti coloro che vogliono rivivere attimi di antica cultura. Si raggiunge così la Biblioteca, che è ubicata nel cinquecentesco Palazzo Mosera, sito nell’antico e suggestivo comparto di largo Torricella.
Qui la sorpresa è grande perché, accanto ad un modernissimo apparecchio di scanner planetario, sembra di rivivere l’atmosfera dell’antichità, con il genuino sapore della cultura. Vi sono quattro postazioni di computer e vi lavorano, svolgendo servizio civile, tre ragazze. La Biblioteca è ben tenuta e ha una saletta, custodita dalle librerie, che permette lo svolgimento di seminari, studi e letture. Numerosissimi volumi (circa 15.000) sono custoditi in suggestive vetrine ed in ogni centimetro disponibile dei locali. Da parte nostra, abbiamo contribuito ad incrementare il numero poiché abbiamo donato ulteriori testi e ci permettiamo di richiedere un gesto simile da parte di tutti. Un’istituzione culturale che ha il suo grande valore nell’atto stesso di fondazione che è stato fatto da singoli e privati cittadini. Sacrificare questo particolare profilo civile e sociale della Biblioteca sarebbe davvero un grave peccato. Per capirlo, andate a vedere di persona.
Insomma, Vi invitiamo a ripetere la nostra esperienza in modo da godere di una doppia emozione. Da un lato, la grandiosità dell’architettura locale, dall’altro, il piacere di immergersi in una dimensione fantastica quale solo la cultura può creare.
È nata così l’idea, in base all’ultimo libro di Luigi Ruscello, di utilizzare così bella struttura per discutere di un tema al tempo stesso antico e moderno: la questione meridionale.
Nell’attesa dell’incontro, previsto per la fine di maggio, vi ribadiamo l’invito a condividere la nostra esperienza: visitate Sant’Agata dei Goti e la Biblioteca “Michele Melenzio”: sarete sicuramente più ricchi.