di Antonio Medici
Nell’era della sovrabbondanza di informazioni, del moltiplicarsi delle guide in tutti i formati possibili, dei commenti di avventori improvvisati critici, sembra che per mangiar bene sia necessario scoprire tavole nascoste al termine di percorsi tortuosi. Si tratta di ansia da prestazione: ciascuno aspira ad essere latore di un’esperienza (nello slang trendy questo vocabolo traduce l’aver mangiato a ristorante) fantastica in un qualche angolo misconosciuto della terra o dell’entroterra inteso e anche frainteso come campagna dietro casa, giardino di tesori nascosti, in realtà cianfrusaglie gastronomiche di terzo e quarto ordine. È un effetto collaterale del gastrofighismo del masterchef.
Anche i luoghi comuni più diffusi giocano la loro partita, uno dei più intramontabili è “non bisogna mangiare nei posti per turisti” ossia quei ristoranti che, probabilmente con alti costi e gran fatica, affollano zone centrali o panoramiche di zone ad alto tasso di frequentazione turistica.
Beh, spesso è vero. Spesso, appunto. Spesso, però, si mangia male anche nelle campagne genuine, nelle sale di smanettoni di forni a microonde che si spacciano per trattorie tipiche. Occorre, insomma, saper distinguere senza farsi prendere da quella smania di ricerca che finisce col far rimaner ciechi o distratti rispetto a piccole opportunità di star bene a tavola che si palesano agli occhi.
Lungo via Partenope, ad esempio, Antonio & Antonio è un ristorante che ha superato la maggiore età (quasi vent’anni di attività) e che offre una cucina onesta in uno scenario d’incanto di cui fanno parte a pieno titolo i gestori.
Gli Antonio sono eclettici e simpatici senza sconfinare nell’invadenza, assistono nella scelta delle pietanze, offrono disponibilità, competenza e simpatia.
La frittellina di baccalà mantecato non è un piatto da grande chef ma è perfetta per deliziare il palato mentre gli occhi restano rapiti dalla magia del golfo e della collina di Posillipo. Il ritmo lento dell’area pedonalizzata offre una sorta di accompagnamento al mangiar calmi per apprezzare sapori, aria, persone, panorama.
Paradossalmente ai tavoli di Antonio & Antonio senza alcuna pretesa di sofisticate alchimie ideologiche o di ingredienti ricercati, seppur ovviamente perfetti, e senza particolari filosofie nella selezione delle pietanze inserite in menù, si pratica lo slow food al suo massimo livello. Un raviolo con ricotta, maggiorana e pomodorino fresco, uno sguardo alla donna elegante, una strizzata d’occhio al panorama, una zaffata di aria di mare, una parola simpatica di un Antonio. Si mangia con i giusti tempi e grande piacere. Il palato non è tradito, l’animo è rasserenato, la mente rinfrancata.
Antonio & Antonio
Via Partenope, 26 – Napoli
081 245 19 87