di Antonio Medici
Capita occasionalmente, nel peregrinare dell’Ulisse gastronomico che appunta note dei suoi approdi, di restare sbatacchiati su lidi lontani, anfratti che solo incidentalmente potrebbero essere scoperti.
Il Rinascimento ha lasciato segni indelebili di bellezza e nobiltà, sicché a Firenze, nelle immediate adiacenze di un accesso laterale di Santa Maria Novella, piuttosto che il troppo frequente lugubre e lurido decadimento che affligge le aree prossime alle stazioni ferroviarie, sorge ancora, pur ampiamente rimaneggiato nel corso dei secoli, il giardino monumentale degli Orti Oricellari facente parte del palazzo che fu della nobile famiglia Rucellai (oggi Palazzo Venturi Ginori). L’armonia del bello è una barriera che resiste immarcescibilmente all’avanzata frenetica dello tsunami del sconcio.
Lungo la via che prende il nome dal giardino secolare, un piccolo ingresso stretto tra due vetrinette poco curate introduce in uno spazio di vendita angusto in cui, tuttavia, si intravvedono fragranze tentatrici. Un improbabile calo di zuccheri e lipidi si manifesta all’istante, inducendo a varcar la soglia.
Si resta, così, stretti tra i banchi del panificio Lanotte e costretti inevitabilmente a scegliere tra la varietà di squisitezze, variabile nel corso della giornata a seconda che sia l’ora della colazione, del pranzo o della cena.
Non c’è spazio nemmeno per il marketing lì dentro. Etichette scritte a penna con grafia sin troppo banale, nessun cedimento alla moda che impone di considerare farine e lieviti come borse di Louis Vuitton.
Focacce, sandwich, pizze, torte rustiche, ciambelle, panini, cornetti, tartellette, panettoncini, brioche, frittelle. Tutto ottimo. Spiccano, invero, le preparazioni del mattino, per la carica di zuccheri (affatto) necessaria ad affrontare la giornata. Il “panmarino” è una brioche con rosmarino e uvetta semplicemente inebriante. Le frittelline di riso nel latte impanate e zuccherate sono pura golosità.
La focaccia vegetariana e le torte con le verdure, ottime per un pranzo veloce prima di un pomeriggio di lavoro. Laboratorio a vista, cortesia e pulizia sono di giusto corollario. Con pochi euro ci si sfama con soddisfazione anche delle papille gustative.
Una passeggiata anche solo lungo i muri perimetrali dell’antico giardino regala attimi di quieto piacere prima di rimettersi nella mischia frenetica del quotidiano. Questo del resto è anche il senso dello street food, che qui trova una sua ottima e misconosciuta espressione.
Vien da chiedersi cosa sarebbe il gusto senza la verità discreta e saporita di questi luoghi minimi e popolari? Cielo senza terra, cupola senza sostegno, probabilmente.
Panificio Lanotte
Via degli Orti Oricellari, 26/r
Firenze
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