Il medico del Napoli, il sannita Alfonso De Nicola, domenica ritroverà la sua ex squadra, il Bari. Una sfida nella sfida a cui oggi dedicano ampio spazio i quotidiani.
Ecco l’articolo de Il Napoli firmato da Francesco Modugno: “L’ha visto dalla panchina. Era seduto, s’è stropicciato gli occhi. Lancio di Perrotta, stop di tacco, due passi con la palla in testa, dribbling secco, Panucci con le gambe all’aria e gol. Antonio Cassano era piccoletto. Tutto brufoli e talento. E scapestrato. Alfonso De Nicola l’ha conosciuto a Bari. Era il suo medico sociale. Era li’ da un anno già. Era il quarto però. La prima volta tra il ’90 e il ’93. C’era ancora Di Gennaro in campo, la bandiera. Matarrese sognava l’Europa. La stagione dopo prese Platt e Boban. Spese 40 miliardi, retrocesse in serie B. Rabbia e rivoluzione. Cambiò tutto, dirigenti e giocatori. De Nicola però no. Una stretta di mano e contratto rinnovato. «Alfonso, tu rimani a vita». C’era stima. E poi lo meritava. L’A16 la faceva quattro volte a settimana. Martedi’, mercoledi’, sabato e domenica. E poi i ritiri. Avanti e dietro. Nove anni in tutto. Gli altri sei dal ’99 fino al 2005. Professionalità e discrezione. Il medico sociale uomo spogliatoio. La persona di fiducia. Per il calciatore e tutta la sua famiglia. Da Cassano al Pocho. Da Bari a Napoli. De Nicola azzurro. Due anni dal 96′ al 98′. Quattro dal 2005 a oggi e non è finita. Reja, Donadoni, Mazzarri, lui è li’ in panchina. E tutti i giorni. Cerreto Sannita-Castelvolturno. Pendolare sempre, tifoso solo stavolta. Il Napoli è “na malatia”. Pure per il Dottor De Nicola”.
Ed ecco, invece, l’articolo de Il Mattino a firma di Fabio Mandarini : “Napoli-Bari è la sua partita. E il San Paolo, nel giorno del cinquantesimo compleanno, il teatro perfetto. Alfonso De Nicola, il responsabile dell’area medica azzurra, è l’ex più romantico: con il Bari è cresciuto professionalmente e con il Napoli si è consacrato. E il suo esordio andò in scena al San Paolo: medico della Romania al Mondiale di Italia ’90. «Fu all’epoca che conobbi Vincenzo Matarrese, una persona eccezionale», racconta il dottore di Benevento, 50 anni, specializzato in fisiatria e medicina dello sport. «Il Bari è stato fondamentale per la mia formazione – continua De Nicola -, mentre il Napoli è l’approdo. Il sogno. Sarò sempre grato a De Laurentiis e Marino per avermi scelto». Fiducia più che meritata, per il garbato dottore che colleziona moto e vespe d’epoca. E non solo: dieci stagioni a Bari e dieci a Napoli, nel curriculum. Un libro di vent’anni di calcio: «Ho conosciuto Mazzarri e Donadoni prima da giocatori per ragioni mediche e poi da tecnici. Il tempo vola», sorride. E poi ride quando racconta il Cassano barese: «Ho visto Antonio esordire in A: quando doveva raggiungere l’Under 21 e io incontrare i colleghi a Coverciano, s’inventava di tutto per venire in auto con me: perdeva l’aereo di proposito perché adorava la mia fuoriserie».