Cari miei ventiquattro lettori santagatesi, scrivo a voi per fare alcune considerazioni sui gravi fatti di Puglianello perché toccano il cuore della nostra convivenza civile. I fatti li conoscete nella loro crudezza: dopo la conclusione della partita di calcio Puglianello – Virtus Goti, una plebaglia di dieci spostati, purtroppo santagatese, ha aggredito e pestato a sangue il giornalista Billy Nuzzolillo. Il sindaco di Sant’Agata dei Goti, che era presente allo stadio, invece di condannare l’aggressione come suo dovere, non ha detto neanche mezza parola. Perché il sindaco di Sant’Agata dei Goti non parla su fatti così gravi? E’ una domanda che ci dobbiamo porre tutti. Non si può ritenere che il sindaco taccia perché gli è antipatico il giornalista o perché Nuzzolillo ha scritto un libro intitolato Il sindaco dei miracoli oppure perché ha in uggia il lavoro scomodo di Sanniopress. Tutti questi argomenti sono, in questa caso, secondari e irrilevanti. Dunque, perché tace? Non so perché ma so che ha deciso di non criticare e non condannare i fatti. Sa tutto dell’accaduto ma non dice nulla. Il suo silenzio non è, dunque, il frutto del caso ma di una scelta. Si tratta di una scelta imbarazzante e pubblicamente ingiustificata che, ahimè, getta discredito sulle istituzioni comunali santagatesi. Spiego perché.
Ci sono almeno quattro buoni motivi per chiedere al sindaco di parlare e condannare il barbaro pestaggio:
1 – chi ha picchiato Billy Nuzzolillo lo ha fatto con la dichiarata intenzione – “Ora scrivi anche questo” – di incutergli paura e zittirlo. Dunque, è necessario che il sindaco parli e condanni perché in gioco non c’è solo un atto violento ma il mezzo della violenza usato per intimorire e tappare la bocca. Sono, questi, mezzi camorristici che non si può correre il rischio di avvalorare;
2 – la vile aggressione non solo ha schiaffeggiato e oltraggiato un amico di Sant’Agata dei Goti qual è Billy Nuzzolillo ma ha anche offeso la stessa Sant’Agata dei Goti e la sua bella storia calcistica. Ora, chi più del sindaco che – ricordiamolo ancora – era presente allo stadio ha il dovere di intervenire, chiedere scusa al giornalista e difendere la stessa Sant’Agata dei Goti da atteggiamenti arroganti e comportamenti violenti? Se il sindaco non lo fa viene meno al suo stesso ruolo;
3 – lo stesso presidente della Virtus Goti, Giuseppe Carfora, ha preso le distanze dai violenti e ha condannato l’aggressione. Per dare credibilità al gesto, si spera che il presidente Carfora collabori con le forze dell’ordine per individuare i teppisti. Ma se il presidente della squadra farà il suo dovere – anche se è già iniziato lo scaricabarile, si tratta di capire dove si ferma il barile – a maggior ragione anche il sindaco, che ha anche responsabilità nella gestione dell’ordine pubblico, dovrà fare la sua parte e collaborare con gli inquirenti. Non gli sarà difficile dal momento che ha assistito alla partita, ha partecipato attivamente al tifo e conosce uno per uno i tifosi e sostenitori della Virtus;
4 – la Virtus Goti, in quanto squadra locale, beneficerà di finanziamenti comunali, quindi è bene e sensato che intorno al gruppo di sportivi non ci sia nemmeno alla lontana una cultura violenta e proprio il sindaco si trova nella necessità istituzionale di chiarire quanto accaduto. A Sant’Agata dei Goti tra poco sarà inaugurato il nuovo campo sportivo ed è evidente che il clima che si svilupperà intorno al nuovo stadio non potrà essere violento. Il campo da calcio a Sant’Agata è sempre stato di tutti ed è sempre servito ad educare la gioventù e non a degradarla. Siamo in campagna elettorale e sappiamo quanto il sindaco ci tenga a non essere disturbato nella raccolta del consenso. Tuttavia, proprio perché si vota è bene che chi vota – ad esempio gli elettori del Pd – sappia da che parte sta il sindaco: con un giornalista che fa il suo lavoro di cronaca e di critica o con chi lo pesta a sangue per tappargli la bocca?
Come vedete, cari miei ventiquattro lettori, intorno ad un infame agguato accaduto nel parcheggio del campo sportivo di Puglianello ci sono tante domande che riguardano la nostra vita civile e non possiamo permetterci di farle passare sottosilenzio. Tacere sulla violenza fa male a tutti. Perché l’atto violento non criticato, non capito e non condannato tende a ripetersi e, a volte, la violenza diventa un modo di essere in cui chi ha compiti di potere diventa forte con i deboli e debole con i forti.
Voglio, inoltre, rivolgere un pensiero ai consiglieri comunali di Sant’Agata dei Goti: è bene che considerino con attenzione i fatti di Puglianello perché non sono estranei al loro interesse di rappresentanti istituzionali. Se il sindaco non parla su cose così importanti, i consiglieri comunali dovranno a maggior ragione far sentire la loro voce, esprimere un pensiero critico e libero e prendere le distanze sia dalla violenza sia dal silenzio. Ricordino i consiglieri comunali che in poco tempo è già la seconda volta che il sindaco di Sant’Agata dei Goti fa scelte sbagliate mostrando insofferenza verso la libertà di stampa.
L’ultimo pensiero, che in vero è il primo, va a Billy Nuzzolillo che ha ricevuto tanti e tanti attestati di stima e affetto da santagatesi che già lo conoscevano e apprezzavano e da tanti altri che pur non conoscendolo gli hanno voluto manifestare simpatia e vicinanza. Caro Billy, se non lo fa nessuno a nome dell’istituzione comunale, beh, allora lo faccio io a nome – credo di poterlo fare – dei miei ventiquattro lettori di Sant’Agata dei Goti e della signorilità di una cittadina che, nonostante i brutti tempi, sa ancora distinguere il bene e il male: scusa. Ci vediamo nelle prossime serate nella mia Sant’Agata dei Goti per cenare insieme. Saranno in tanti a salutarti e stringerti la mano.