di Billy Nuzzolillo
Alla luce di alcuni commenti apparsi in queste ore su facebook credo sia necessario precisare il mio pensiero a proposito del fenomeno che in un precedente post ho definito complottismo.
E per farlo occorre partire da una premessa: non sono affatto convinto dell’assoluta regolarità del campionato in corso, così come sono da tempo convinto che neanche la serie A sia immune da “condizionamenti”. Diceva Andreotti che a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia quasi mai. E alcuni episodi accaduti di recente, a partire dalle poco trasparenti elargizioni di denaro effettuate a campionato in corso dalla Lega in favore di alcune società (in momenti particolari della stagione), rafforzano i timori che dietro le quinte non sempre si agisca in modo lineare.
Ad aggravare la situazione c’è stata poi la diffusione della famigerata registrazione da parte del direttore sportivo dell’Ischia Isolaverde, che ha smascherato la filosofia sportiva del patron della Salernitana, Claudio Lotito.
Appare dunque legittimo nutrire qualche dubbio sulla effettiva regolarità del campionato. Quello che, invece, a mio avviso rappresenta un clamoroso autogol è il fatto che il crescente complottismo abbia finito per condizionare negativamente anche lo spogliatoio giallorosso, anche in conseguenza dell’atteggiamento assunto da mister Brini nelle settimane che hanno preceduto lo scontro diretto dell’Arechi.
Le polemiche, infatti, hanno paradossalmente finito per giovare più alla Salernitana, il cui ambiente si è addirittura ricompattato, che non al Benevento, sulla cui testa è iniziato ad aleggiare con sempre maggiore insistenza il fantasma del complotto.
Tutto ciò è facilmente rilevabile in alcune dichiarazioni dei calciatori e in qualche atteggiamento di frustrazione emerso sul rettangolo di gioco
A questo punto è altrettanto legittimo porsi una domanda: a chi giova il persistere in quest’atteggiamento? Siamo proprio sicuri che qualche polemico articolo di giornale, le dichiarazioni di Brini o le proteste sui social network servano davvero a mettere pressione sui vertici della Lega?
Personalmente credo che l’unico che possa tutelare il Benevento in questo momento sia il presidente Oreste Vigorito, proprio in virtù del ruolo di massimo rappresentante della società che riveste. E non tragga in inganno il suo silenzio, che apparentemente stride con la vulcanicità del personaggio. Vigorito in questi anni ha infatti imparato a conoscere come funzionano le cose nel mondo del calcio, non è più un pivellino e anche l’atteggiamento tenuto quest’estate (e anche recentemente) nei confronti di Macalli dimostra il suo attuale pragmatismo.
Avrà la forza necessaria per tutelare il Benevento? Francamento non so dirlo, anche perché non conosco le reali dinamiche dello scontro in atto ai vertici della Lega Pro.
L’unica certezza che ho è che il complottismo, al di là della fondatezza o meno dei sospetti, non giova alla squadra, che in questo momento ha assolutamente bisogno di ritrovare serenità, oltre che una buona condizione fisica.