di Billy Nuzzolillo
L’album “Nero a metà” è stato la colonna sonora della nostra giovinezza. Un album che in versione musicassetta ho ascoltato migliaia di volte a bordo della mia Fiat 850 Special. Oltre a piacermi, aveva anche un significato speciale perché avevo conosciuto Pino Daniele al mio paese, Cerreto Sannita, in occasione di una Festa dell’Unità alla fine degli anni Settanta.
Assieme a Peppe Ricci e altri amici ci occupavamo dell’organizzazione della parte musicale. Avevamo ascoltato “Napule è” alla radio ed, essendo l’artista compatibile con il budget a nostra disposizione, decidemmo di ingaggiarlo. Purtroppo la serata saltò a causa del mancato arrivo del gruppo che avrebbe dovuto esibirsi prima di lui per poi mettere a disposizione l’impianto voci per il concerto del cantautore napoletano.
Pino Daniele ovviamente pretese il pagamento della cifra precedentemente pattuita e a nulla valsero i nostri insistenti tentativi di ridurre il compenso facendo appello a una presunta comune militanza politica.
Dopo qualche anno Pino Daniele incise l’album “Nero a metà”, che conquistò i nostri cuori e ci fece presto dimenticare la precedente delusione. Anzi, ogniqualvolta ascoltavamo le sue canzoni Peppe Ricci ed io ricordavamo con un pizzico d’orgoglio d’averlo conosciuto, “quando ancora non era famoso”, al pari di Rino Gaetano e Stefano Rosso.
E pazienza se era stato particolarmente antipatico!