di Danila De Lucia
Firmino, il topo protagonista dell’omonimo libro, successo editoriale di Sam Savage, pubblicato in Italia da Einaudi, dice: “Se solo fossi riuscito a scrivere un buon incipit, tutto il resto sarebbe venuto da sé”. Ebbene, questa settimana non riusciamo a trovare un incipit adeguato e “coraggioso” per la vicenda che vogliamo riportare. Così, dopo qualche giorno di ripensamenti, abbiamo deciso di riportare direttamente il fatto.
Da poco si è concluso con successo il festival “Universo Teatro”, promosso dal Comune di Benevento. Dunque, l’assessore alla Cultura, Raffaele Del Vecchio, ha invitato l’ufficio stampa della rassegna, peraltro estremamente professionale, a non inviare i comunicati al nostro settimanale, tagliato fuori pure dagli investimenti pubblicitari.
Se quest’ultima può apparire una scelta accettabile, anche se riteniamo che i soldi pubblici vanno investiti in maniera equa e dettata da scelte che devono basarsi su motivazioni valide, in relazione alla “mancata comunicazione” dell’evento la questione assume un significato diverso.
Del Vecchio, infatti, si è arrogato un diritto che, a nostra memoria, non trova precedenti.
E sì che l’esperienza della nostra testata è ben lunga e chi scrive può vantare un ampio e variegato curriculum di uffici stampa proprio nel settore cultura. Ma, ribadiamo, tali “prese di posizione” non si erano mai viste.
Le motivazioni addotte dall’assessore sarebbero legate al “poco ed inadeguato spazio dato da Messaggio d’oggi ad Universo Teatro”. Noi non dobbiamo giustificare con nessuno il nostro modo di agire e le relative scelte editoriali, ma siamo certi di aver più che informato i lettori sul festival di teatro universitario, così come accaduto per “Città Spettacolo” e “Quattro notti”, delle quali rassegne abbiamo cominciato a scrivere già da luglio scorso. Anzi, di Universo Teatro, abbiamo riportato anche i particolari per tre settimane di seguito.
Evidentemente Del Vecchio è un lettore distratto e se pensava di aver acquisito dei diritti… di occupazione o prelazione su Messaggio d’oggi solo perché chi scrive è stata consulente del suo assessorato si sbagliava.
Non crediamo inoltre che questa vicenda si chiuderà qui anche perché porta con sé una sorta di delusione umana: credevamo di avere “un referente” all’assessorato alla cultura, ma se questo ha ritenuto opportuno comunicarci la sua scelta per interposta persona, è evidente che non era così.
Un solo consiglio: non perda tempo con decisioni probabilmente impopolari e certamente improduttive.
Dal canto nostro un’ultima considerazione: Messaggio d’oggi vive da mezzo secolo perché ha sempre mantenuto intatto lo spirito di libertà e di indipendenza con il quale è nato e di assessori alla cultura ne ha visti passare tanti…
(da Messaggio d’oggi n. 34 del 29 ottobre 2009)