di Billy Nuzzolillo
Anche il comune di Faicchio ha deciso di avviare la sperimentazione del servizio di controllo della velocità “tramite una disciplina finalizzata alla tutela della vita umana” sulla strada statale Telesina.
Insomma, negli ultimi mesi molti sindaci, smentendo chi li accusava di essere poco attenti alla tutela dei cittadini e alla sicurezza della Telesina, hanno puntato sull’opzione autovelox. Opzione che, tra l’altro, garantisce anche un provvidenziale aumento delle entrate nelle casse comunali in un periodo di vacche magre. Ma questo, ovviamente, è solo un aspetto marginale della questione…
Peccato che questa sensibilità sia venuta fuori solo adesso e che il disinteresse del passato (le prime discussioni sulla necessità di mettere in sicurezza la Telesina risalgono agli anni Novanta…) comporterà in futuro un ulteriore salasso, soprattutto per i pendolari sanniti. Il raddoppio infatti è al momento realizzabile solo attraverso il coinvolgimento dei privati – e la conseguente introduzione di un pedaggio – mentre in passato, negli anni delle cosiddette vacche grasse, si sarebbe potuto tranquillamente sfruttare uno dei tanti finanziamenti generosamente elargiti dallo stato centrale o dalle regioni (attraverso la mammella dei fondi comunitari), e di conseguenza il raddoppio dell’importante arteria non avrebbe comportato l’introduzione di un pedaggio.
In ogni caso, a conferma di quanto gli attuali sindaci siano molto più previdenti e sensibili dei predecessori, attraverso l’installazione degli autovelox, oltre a preoccuparsi della sicurezza dei cittadini, stanno compiendo un’ulteriore opera: abituare anzitempo gli automobilisti al pagamento del pedaggio, soprattutto quei pendolari che si recano ogni giorno nel capoluogo e non hanno alternative all’uso dell’autovettura in conseguenza di un sistema di trasporti pubblici da Terzo Mondo.
Gli autovelox, sulla scorta della mappa autorizzativa redatta dalla locale prefettura, vengono infatti per lo più collocati nei tratti della Telesina dove vige il limite di 60 km orari. Dunque, non bisogna essere folli o spericolati attentatori della sicurezza altrui per incorrere nelle maglie dell’infernale meccanismo di controllo: basta infatti viaggiare ad una velocità di soli 66 km orari (il limite di tolleranza è di 5 km orari) per vedersi recapitare la famigerata multa, che in realtà è una sorta di pedaggio che anche il più tranquillo degli automobilisti prima o poi si vedrà costretto a pagare. Insomma, una vera e propria genialata!