di Billy Nuzzolillo
Il convegno sul rapporto tra disastro ambientale e salute, che si è tenuto ieri nell’aula consiliare di Ceppaloni, nonostante l’orario e la quasi concomitanza dell’incontro dell’Italia contro la Costa Rica, è stato indubbiamente ricco di spunto di riflessioni.
Da sottolineare innanzitutto la partecipazione, che testimonia l’interesse della popolazione per una questione, quella della salute pubblica, che non dovrebbe mai passare in secondo piano. A Ceppaloni c’è una cittadinanza attiva che, grazie all’opera di un comitato popolare, vuole sapere cosa è stato sversato sul proprio territorio e come ridurre al minimo i rischi derivanti da questo irresponsabile crimine.
Grazie anche alla spinta di questi cittadini, ieri il sindaco di Ceppaloni; Claudio Cataudo, ha fornito rassicurazioni circa i livelli di inquinamento delle aree in questione, riservandosi di fornire i dati definitivi dopo la prossima riunione dell’apposita conferenza di servizi che da tempo si occupa del problema. Dalle sue parole, comunque, è emerso un dato già noto ma non per questo non inquietante: le amministrazioni locali sono costrette a misurarsi con questi problemi in una situazione di totale abbandono da parte delle istituzioni sovraordinate. Ceppaloni, dunque, non è il primo caso, né sarà l’ultimo: basta chiedere al sindaco di Fragneto Monforte cosa ha dovuto affrontare finora per difendere la sua popolazione dagli effetti nefasti delle ecoballe…
Ma i sindaci hanno bisogno dei cittadini, sia per avere – come si suol dire – più voce in capitolo e sia per non correre il rischio di distrarsi.
Ben venga, quindi, la partecipazione attiva dei cittadini mediante forme organizzate e ben vengano quegli amministratori che, anziché avversare queste forme di partecipazione perché difficilmente utilizzabili in termini di consenso elettorale, preferiscono il confronto.
E ben vengano anche le testimonianze, come quella delle mamme dell’associazione fondata da padre Maurizio Patriciello “Noi genitori di tutti”, che ieri hanno profondamente commosso i partecipanti al convegno. La solidarietà resta un valore primario da perseguire sempre e comunque.
Una considerazione va, infine, fatta sulla definizione di Terra dei fuochi sannita contenuta in un mio precedente post. Essa nasce dalla considerazione che Ceppaloni è l’unico comune sannita finito per ben due volte nel mirino di importanti inchieste giudiziarie sullo smaltimento illegale dei rifiuti nel giro di pochi anni. Certamente, la situazione è diversa da quella di tante altre realtà del napoletano e del casertano ma, pur senza voler fare inutili e pericolosi allarmismi, neanche si può minimizzare la situazione. In ballo, ricordiamolo, vi è infatti la salute dei cittadini.
Ecco perché l’auspicio è che il sindaco Cataudo possa presto rendere pubblici i dati delle analisi effettuate in questi mesi sui terreni oggetto degli sversamenti illegali e lo possa fare nel modo più trasparente possibile in modo da rassicurare la popolazione.
L’importante è non abbassare la guardia. Mai.