di Billy Nuzzolillo
“Inzaghi? Noi avere Imbriani”. Vujadin Boskov rispose così al giornalista che nell’estate del 1995 gli chiedeva cosa pensasse del mancato arrivo di un attaccante, dopo che erano circolati molti nomi (Inzaghi, Dugarry, Tovalieri, Del Vecchio, Muzzi).
Vuja, del resto, credeva moltissimo nel giovane attaccante di Ceppaloni tant’è vero che nell’estate precedente si era opposto alla sua cessione in prestito nella serie cadetta. Poi lo aveva convocato per una partita di Coppa Italia e ad un certo punto voltandosi verso la panchina gridò : “Embrioni entra!”. Fu il massaggiatore Carmando, tra le risate dei componenti della panchina per la storpiatura del nome, a far notare a Boskov che aveva dimenticato di inserire Imbriani nella lista della gara.
Lo fece poi debuttare da titolare a Brescia il 14 maggio 1995, affidandogli la maglia numero 10, ovvero quella indossata in precedenza dal Pibe de Oro. Il Napoli vinse 2-1 grazie ai gol di Imbriani e dell’altro attaccante Agostini, che sfruttò proprio un assist dello scatenato Imbriani.
“Squadra che vince non si cambia” disse lo scaramantico allenatore serbo e fu così che la maglia numero 10 restò a lungo sulle spalle dell’attaccante sannita. Memorabile fu il gol segnato al San Paolo contro l’Inter. Addirittura, dopo una gara con la Juventus Boskov disse ai giornalisti: “Se il ragazzo non si lascia distrarre, il Napoli e l’Italia hanno trovato un grande centravanti”. E così nell’estate del 1995 Vujadin disse di no al presidente Ferlaino che aveva concluso l’acquisto di “Superpippo” Inzaghi.
Quando il fratello si ammalò, Gianpaolo Imbriani provò a contattare l’ex allenatore serbo perché sapeva che la cosa avrebbe reso felice Carmelo. Non sapeva, però, che anche Boskov da molti anni stava male. Riuscì a contattare telefonicamente la moglie, che gli spiegò che l’ex tecnico ormai non parlava da molti anni.
Quando Gianpaolo riferì l’accaduto a Carmelo gli si illuminarono gli occhi. Come, del resto, dimenticare il volto un po’ burbero ma affettuoso di Boskov, il suo italiano dall’accento slavo e soprattutto quella frase rimasta scolpita nella memoria dei tifosi partenopei (“Inzaghi? Noi avere Imbriani”)?