“Messa con le spalle al muro, ha capito negli ultimi tre giorni che l’inchiesta sulla sanità beneventana puntava dritto su di lei. Ha ripetuto fino alla fine di non essere indagata, ma nelle ultime ore ha percepito quale può essere la piega presa dalle indagini della Procura di Giuseppe Maddalena. Evidente la svolta, negli ultimi giorni: la Procura punta ad accertare eventuali abusi o pressioni da parte della parlamentare Nunzia De Girolamo per favorire un parente nell’assegnazione del contratto per la gestione di un bar all’interno dell’ospedale Fatebenefratelli di Benevento”. A scriverlo stamani è il quotidiano Il Mattino.
“Chiaro il ragionamento investigativo – spiega il cronista Leandro Del Gaudio – : bisogna accertare se la De Girolamo ha fatto valere il proprio peso per favorire uno zio nella concessione del bar, andando oltre le frasi colorite intercettate clandestinamente dall’ex manager Asl Felice Pisapia. Eccola la svolta delle indagini, il possibile punto di non ritorno che ha spinto la parlamentare sannita a rassegnare le dimissioni dalla guida del ministero delle Politiche agricole. Due step vistosi, messi a segno dalla Procura, che potrebbero aver cambiato il quadro investigativo: la decisione di ascoltare come persona informata dei fatti l’ufficiale del Nas, tenente colonnello Lombardi, che aveva svolto accertamenti sul bar all’interno dell’ospedale riconducibile allo zio dell’ormai ex ministro; ma anche la convocazione – sempre in qualità di teste – del direttore amministrativo del Fatebenefratelli Giovanni Carozza, nel tentativo di ricostruire la procedura amministrativa che ha portato all’assegnazione e alla revoca di una licenza per la gestione del bar”.
Insomma, si tratterebbe di verifiche doverose. Di qui la doppia convocazione del manager e del carabiniere, tanto per capire se la parlamentare – al di là delle parole in libertà – abbia comunque esercitato pressioni illeciti in una procedura di appalto.
Ma il cronista del quotidiano napoletano aggiunge sibillinamente: “Non è un caso che, appena una settimana fa, il procuratore Maddalena ha deciso di affiancare al pm Giovanni Tartaglia Polcini anche i nomi dei due colleghi Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino, organizzando una sorta di pool sulla sanitopoli sannita. Ma non è tutto. Segnali di un pressing investigativo nei confronti della De Girolamo emergono anche da altri passaggi dell’inchiesta, come la decisione di acquisire l’audio della intercettazione pubblicata meno di dieci giorni fa dal Tg5. Ricordate? Sotto i riflettori finisce quel dialogo nitido (probabilmente del 30 novembre del 2012) tra De Girolamo e Pisapia, la cui registrazione è stata disconosciuta dall’ex direttore amministrativo della Asl beneventana. Di chi è l’opera? Possibile che a Benevento si sia giocata una sorta di spy story. Non a caso da settimane ronzano rumors su una possibile e non confermata iscrizione della parlamentare nel registro degli indagati o sulla decisione di convocare la deputata in Procura come teste per mettere a confronto la sua versione dei fatti con gli accertamenti raccolti finora”.
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Sulla vicenda, secondo quanto riportano L’Internazionale e altri siti, è intervenuto il legale della ministra, l’avvocato Angelo Leone, che stamani ha specificato: “Nunzia De Girolamo non è iscritta nel registro degli indagati della procura di Benevento e nè io, nè l’avvocato Pecorella, abbiamo ricevuto convocazioni in Procura. Le sue dimissioni, pertanto, sono di natura esclusivamente politica e non hanno alcuna attinenza con la vicenda giudiziaria”.