Ieri sera, come ogni anno, a Cerreto Sannita si è svolta la tradizionale festa di fine anno del Centro di Riabilitazione De Nicola. E’ stata una festa speciale, grazie alla partecipazione di mister Rafa Benitez e dei calciatori del Napoli Albiol, Hamsik, Cannavaro, Radosevic, Mertens e Fernandez.
Ed è stata anche un’importante occasione per celebrare il trentennale del Centro, che ricordiamolo è stato tra i primi a sorgere nell’intera regione, essendo stato fondato agli inizi degli anni Ottanta dal dott. Libero Antonio De Nicola – il papà di Alfonso, attuale medico sociale del Napoli – che, coadiuvato dalla moglie Lia e grazie all’esperienza accumulata durante gli anni di attività di medico generico, intuì la necessità di creare una struttura sanitaria in grado di offrire una vasta gamma di servizi nel settore della terapia fisica e della riabilitazione. Il Centro rappresenta oggi uno dei fiori all’occhiello del territorio sannita e conta 60 dipendenti, oltre ad una quarantina di collaboratori.
Nonostante ciò e come spesso accade nel nostro derelitto Mezzogiorno a quanti scelgono la strada del mercato anziché quella della “protezione”, al successo non sempre corrisponde la necessaria e dovuta attenzione da parte delle istituzioni, in questa caso l’Asl di Benevento.
Il Centro di Riabilitazione De Nicola, infatti, secondo molti osservatori viene probabilmente penalizzato dalle scelte operate dai vertici dell’azienda sanitaria in termini di programmazione e ripartizione dei fondi. Insomma, cambia il management, cambiano gli equilibri politici, ma il risultato pare essere sempre lo stesso. Eppure, basterebbe fare una sommaria analisi dei dati che ogni singolo operatore del settore annualmente fornisce all’Asl o all’Inps per verificare se ci siano state o meno eventuali “ingiustizie”.
L’Italia, del resto, è il Paese in cui chiudono gli ospedali, si nega l’assistenza a quanti realmente ne hanno bisogno e nel settore della sanità nel solo triennio 2010-2012 sono stati accertati reati per oltre 1 miliardo e mezzo di euro.
Nessuno collegamento tra i due dati, per carità, ma un motivo in più per comprendere il contesto – quello della sanità – ed apprezzare ancor di più quanto realizzato in questi anni da persone tenaci e lungimiranti come il dott. Libero Antonio De Nicola e i figli Alfonso e Gemma.