“Perché ha la croce celtica?” Chiede Luca Bertazzoni di Servizio Pubblico – La 7 – mentre staziona nei pressi di Palazzo Grazioli per seguire la manifestazione in solidarietà di Silvio Berlusconi. All’improvviso l’energumeno prende il quadro con il simbolo fascista e lo scaraventa sulla testa del cronista gridandogli contro “Sono io la croce celtica. Non devo darti spiegazioni”. Una scaricata di parolacce e la minaccia: “Ti uccido”.
Quel personaggio è noto e conosciuto bene dalla Questura di Napoli e dalla Procura. Si chiama Salvatore Lezzi, napoletano, ex mazziere fascista, un passato da consigliere alla circoscrizione Avvocata nelle fila di Forza Italia, deluso è poi passato con Forza Nuova. Poi aderisce al Pdl e transita successivamente con La Destra di Francesco Storace. Noto come leader dei disoccupati di destra, ma soprattutto famoso per le aggressioni, occupazioni e irruzioni nelle sedi istituzionali. Salvatore Lezzi, infatti, è stato più volte denunciato e fermato per tafferugli, intemperanze e blocco stradale con relativo incendio di cassonetti. Non solo. Salvatore Lezzi è stato al centro di diverse inchieste sulla camorra. Nel 2003 è stato arrestato nel corso di indagini che l’accusavano di incassare tangenti sui disoccupati con la regia del boss Giuseppe Misso, capo del clan del rione Sanità.
Nel 2006 denuncia una strana storia di pizzo ai Quartieri Spagnoli. Ne scaturiranno degli arresti dove saranno coinvolti anche dei candidati alle elezione della municipalità. Si legge in un rapporto del Viminale del 1998 “…e’ il delegato referente della famiglia Mariano dei Quartieri Spagnoli. Lezzi ha un atteggiamento di vero e proprio masaniello con grandi capacità di aggregazione popolare e un forte grado di pericolosità”. Quella della bandiere con la croce celtica è una fissazione di Lezzi. Dicevamo leader dei disoccupati e capobastone. Crea “Civiltà Nuova”, una delle tante sigle che entrerà nel mercato della contrattazione dei senza lavoro partenopei poi costituisce un’autonoma lista di disoccupati denominata “Comitato Disoccupati Organizzati“, diventa capo di un cartello, “Forza Lavoro Disponibile“, a cui si rifanno varie altre liste di disoccupati (Disoccupati Secondigliano, Area, Cooperativa l’Alternativa, Uniti per il lavoro, in tutto 800 “organizzati”).
Si accompagna con un altro volto storico e professionista della cosiddetta lotta per il lavoro Aminto Cesarini insieme fonderanno gli “Euro Disoccupati Napoletani“. Ragioni di ordine pubblico e sottomissione dei vari assessori al Lavoro Regionale, Provinciale e Comunale negli anni riescono a ottenere corsi di formazione, attestati, qualifiche. Assistenzialismo mascherato. La minaccia è sempre la stessa: creare disordini. Specializzato nel bypassare i rigidi cordoni della sicurezza e trovarsi a tu per tu con rappresentanti istituzionali: presidenti della Repubblica, premier, ministri. Spesso ha dialogato con Silvio Berlusconi quando era capo del governo. Ultimamente lo si è visto orbitare attorno all’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Ieri era a Roma in sostegno del decadente ex premier e si accompagnava con una nutrita delegazione dei Cub (Consorzio unico di bacino), una scatola vuota nata nel corso della scellerata e finta emergenza rifiuti per drenare soldi pubblici. Una collocazione per tenerli buoni. Adesso il collega Luca Bertazzoni e Servizio Pubblico conoscono il nome e il cognome dell’aggressore.
(dal blog di Arnaldo Capezzuto su il Fatto Quotidiano)