di Giancristiano Desiderio
Va bene, la prossima stagione turistica è compromessa ma non dobbiamo dirlo al mondo, anche se il mondo già lo sa, ce lo dobbiamo dire solo tra di noi. Va bene, diciamo pure che il nuovo assessore al Turismo, Claudio Velardi, ha i suoi buoni motivi nello sperare di togliere la spazzatura dalle strade strapiene e riempire gli alberghi stravuoti di turisti che preferiscono Firenze, Venezia e Roma a Napoli, la Costiera e forse, addirittura, anche Capri. Però, visto che ci troviamo a parlare tra noi, vogliamo anche dirci che esiste un’altra Campania che è pulita, pratica con virtù la raccolta differenziata e al mondo ha da far sapere che ha un’ottima offerta turistica fatta di bellezza, storia, gastronomia e buon vivere?
Vuoi vedere che proprio “l’altra Campania” può essere la carta giusta per salvare la stagione turistica della Campania dei rifiuti? E’ proprio il caso che l’assessore Velardi, amante del jogging, si faccia una corsettina anche a Pietrelcina (oltre un milione di visitatori l’anno), a Pietraroja (dove c’è il mitico e simpatico Ciro il dinosauro), a Telese (turismo termale di buona qualità), a Sant’Agata dei Goti (dove nel magnifico centro storico potrà incontrare anche
la Cucinotta che gira il suo ultimo film), a Benevento (per conoscere streghe, diavoli e sibille ma anche una città con sei teatri e un Festival teatrale trentennale e una stazione satellitare che collabora con
la Nasa), in Irpinia (terra di vini che innaffiano le tavole del mondo) e in quel Cilento che tra Palinuro ed Acciaroli custodisce il parco archeologico dell’antica Elea di “nostro padre” Parmenide. Inizi a correre Velardi, perché questo è il momento giusto per fare ciò che nessuno ha mai fatto: far scoprire al mondo l’altra Campania e dichiarare finito per fallimento il napolicentrismo.Il napolicentrismo, infatti, è un cane che si morde la coda. Non a caso, anche per uscire dal tunnel nauseabondo dei rifiuti, Napoli e il suo immenso hinterland casertano hanno bisogno di quello che viene chiamato “entroterra” e che poi è il Sannio che va da Benevento ad Avellino. La filosofia che dovrebbe ispirare l’azione dell’assessorato al Turismo dovrebbe essere campaniacentrica (chiedo scusa per le troppe parolacce, ma almeno ci si capisce).
La Campania del disastro ambientale, sanitario e politico è solo una parte della Campania. “Trovo ingiusta la rappresentazione mediatica della realtà” ha detto Velardi. In realtà, è solo un altro frutto indigesto del napolicentrismo politico, elettorale e finanziario. Allora, inizi il nuovo assessore al Turismo della Regione Campania a far conoscere al mondo quella Campania in cui la spazzatura non è la padrona incontrastata delle strade, delle scuole, degli ospedali. C’è una Campania pulita, talmente pulita da essere invisibile. Cosa fare per renderla visibile senza sporcarla? Diciamolo con Domenico De Masi: turismo di qualità.E possibile? Sì, ma ad una condizione: che non si usi il turismo delle cosiddette “zone interne della Campania” per fare ciò che si è fatto finora: clientelismo politico.
Oggi, sarà per caso, sarà per strane coincidenze, sarà per una stravagante “astuzia della ragione” che passa anche per i rifiuti, è l’occasione giusta per pensare seriamente a un turismo campano in cui i turisti possano scegliere il meglio e il meglio possa scegliere i suoi turisti. L’altra Campania è una risorsa che non ha bisogno di finanziamenti a pioggia, sagre e strapaese ma idee, fiducia e qualità. Una buona idea, ad esempio, sarebbe quella di spostare l’assessorato al Turismo a Sant’Agata dei Goti che è proprio al centro della Campania. Velardi, coraggio, cominci a correre per l’altra Campania.