“Mezzo pomeriggio buttato a litigare con l’ufficio stampa di Finocchiaro che telefona urlando «O cancellate subito quel pezzo dal sito o vi quereliamo», e io a rispondergli «querelate pure, buonasera», e allora quello richiama dicendo che vuole una rettifica, e io «certo, è nostro dovere pubblicarla, la mandi», e allora lui la manda, e io la pubblico subito, e la senatrice si incazza perché ci siamo permessi di rispondere in una riga, e allora mi manda annuncio di querela e ne pretende la pubblicazione, e io a spiegargli che l’annuncio di querela lo mandi all’Ansa, noi siamo tenuti a pubblicare le rettifiche mica gli annunci di querela, e lui «ma io voglio far sapere ai vostri lettori che vi abbiamo querelato», e io a rispondergli «ci può querelare, ma non può mica pensare che siamo obbligati a pubblicare che ci avete querelati no?», e lui «buon lavoro!» e mette giù, amen, ci penserà l’avvocato Grosso, tanto abbiamo ragione noi e lo so per certo, ma poi penso a quanto siamo privilegiati rispetto a chi non ha assistenza legale e se si becca la telefonata dell’ufficio stampa di Finocchiaro non può starsene tranquillo come me – che alla fine ci perdo solo mezzo pomeriggio ma adesso vado a farmi l’aperitivo sereno”.
Le considerazioni che avete appena letto sono apparse oggi sulla pagina facebook del giornalista de l’Espresso, Alessandro Gilioli. Fotografano magistralmente il rapporto (chiamiamolo pure così…) che in genere si instaura tra un giornalista che si sforza di fare bene il proprio mestiere e i politici (non solo).
Negli ultimi anni sono state molte le telefonate di questo tipo che ho ricevuto per articoli miei o di Giancristiano Desiderio pubblicati su Sanniopress.
Proprio oggi sono stato costretto ad alzare la voce con una collega per invitarla alla calma, vista la sequela ininterrotta di apprezzamenti (sempre per essere eufemistici…) che stava rivolgendo a raffica a me e a Giancristiano per un articolo di quest’ultimo apparso sul nostro blog. Per molti, tra l’altro, è difficile persino comprendere che ognuno inserisce autonomamente gli articoli sul sito (senza “censure” preventive) e che le nostre opinioni sono talvolta divergenti.
Allo stesso modo in passato mi è capitato di ricevere per interposta persona varie lamentele dall’allora parlamentare del Pdl, Nunzia De Girolamo per alcuni scritti di Giancristiano. A un certo punto decisi di telefonarle, vista la cordialità dei rapporti (abbiamo persino lavorato fianco a fianco in un’edizione di Benevento Città Spettacolo targata Maurizio Costanzo…).
Trovai non poche difficoltà a spiegarle che non eravamo “al servizio” di un suo rivale politico ma che semplicemente esercitavamo la nostra professione con senso critico, libertà e, soprattutto, senza timori reverenziali.
Non credo di essere stato molto convincente poichè la neoministra dapprima mi ha cancellato dai suoi amici facebok e recentemente ha detto a dei colleghi che non gli avrebbe concesso l’intervista se avessero scritto per il sito di Billy Nuzzolillo.
Pazienza, non ci dispereremo. In compenso, l’abbiamo giustamente difesa di fronte agli attacchi dell’assessore leghista Fava perché, come ha scritto Giancristiano, “è il caso di prenderla sul serio e giudicarla su fatti politici e risultati concreti. E’ sul campo del governo che la ex ragazza beneventana dovrà dimostrare di saper passare dalla propaganda alla realtà. Tutto il resto è (davvero) noia”.
Appunto, che noia essere giornalisti liberi. Ti arriva la solita vibrante telefonata di protesta (sempre per essere eufemistici…) o, addirittura, la velata minaccia di querela accompagnata dall’immancabile frase di rito: “Mi spiacerebbe molto essere costretto querelare”. Sempre la stessa storia, che si ripete stancamente nel tempo.
E capita anche, paradosso dei paradossi, che si debba poi ricevere la telefonata “infuocata” del politico di cui la De Girolamo vi accusa di essere dei fiancheggiatori perché a sua volta convinto che siate dei fiancheggiatori di Gabriele Corona!
Ma questa è un’altra storia. Ora vi lascio e vado a gustarmi un aperitivo in paese (senza l’avvocato Grosso alle spalle). E, soprattutto, spengo il telefonino!
…in attesa di tempi migliori, questo è ciò che passa il convento!!!
Si, ma alla fine non l’ho mica capito tutto questo sproloquio per dire che cosa? E’ sempre un addetto stampa o sbaglio? E quindi ha un capo (politico) che, inerentemente le notizie di “lavoro” gli dice cosa dire e cosa scrivere o sbaglio? Quindi è giornalista libero a momenti alternati? Quando scrive di proprio e sul proprio sito è libero, nei momenti di lavoro potremmo dire che è “occupato”?
Gentile Mariangela, a scanso di equivoci, chiarisco che sono l’addetto stampa del Comune di Benevento a seguito di un concorso pubblico. sono un dipendente dell’ente e, in virtù del principio gerarchico che vige nella pubblica amministrazione, il mio superiore è il dirigente.
In ogni caso faccia pure una rirerca su Google scrivendo “trasferimento Billy Nuzzolillo” e forse mi conoscerà meglio.
La ringrazio, comunque, per il commento perchè rappresenta un ulteriore stimolo a migliorare la scrittura. Buona domenica! (b.n.)