Ieri, 1° aprile, abbiamo pubblicato l’intervento di Martina Folderelli “L’Arco di Traiano verrà smontato e restaurato altrove “, riportando ben in evidenza la data in modo da consentire ai lettori più attenti di comprendere che si trattava di un cosiddetto pesce d’aprile. La finalità della provocazione era quella di attirare l’attenzione sullo stato di pericoloso abbandono in cui versa l’importante monumento cittadino.
L’autore, Alfredo Martinelli (Martina Folderelli è l’anagramma del suo nome), già lo scorso 17 ottobre denunciò su facebook lo stato di pericolo in cui versa l’Arco (Una piccola storia da raccontare /4 -).
“Da allora – spiega lo stesso Martinelli – ho intrapreso una personale battaglia con la finalità di svegliare quel piccolo barlume di responsabilità che alberga ben nascosto in ognuno di noi. Usando la forma del racconto scritto cerco di far capire che ognuno è compartecipe di ciò che non funziona a dovere e che scagliarsi contro istituzioni locali e lavoratori addetti a servizi pubblici è solo un modo per scaricare su altri responsabilità che sono di tutti. In quest’ottica ho contattato Billy Nuzzolillo, che si è subito reso disponibile nell’aiutarmi a divulgare un finto scoop sulla vendita dell’Arco Traiano il cui intento non era quello di far cascare nel tranello il lettore, ma scuoterne il senso civico. La data del primo aprile, quindi, non è stata una scelta casuale”.
I dati di lettura del post confermano il grande interesse che c’è attorno all’Arco di Traiano. A questo punto, vista l’assenza di fondi denunciata nei giorni scorsi dalla soprintendenza (https://www.sanniopress.it/?p=30124), è opportuno che si crei una grande mobilitazione affinchè si possano reperire i fondi mancanti per il suo completo restauro. (b.n.)