A.A.A Ghost writer inoccupato, causa assenza di moralità nella politica, offre a prezzo di costo, come azione benefica, discorsi precompilati utilizzabili indistintamente da politici di destra, sinistra e centro. Astenersi persone già dotate di moralità. Telefonate quando volete tanto sono inoccupato. Si allega fac-simile, disponibile immediatamente all’uso.
“Carissime amiche ed amici elettori (sorriso ammaliante leggermente abbozzato, note per oratore)
Ma ancor di più amiche ed amici che non ci avete votato (sospiro corrucciato)
Sono qui a voi ad ammettere con onestà intellettuale, limpidezza morale e sincerità, tutte caratteristiche che spesso mi sono mancate, la sconfitta decretata dalla urne per il mio partito (china il capo)
Sì. (pausa) Abbiamo perso (tono di voce deciso, quasi urlato).
E’ inutile girarci intorno e inventarsi favole. Devo essere onesto. Mi risulta sempre così difficile, ma oggi è il giorno del cambiamento (dito indice lanciato verso la platea).
Non abbiamo meritato il vostro consenso. Ed anche chi ci ha votato lo ha fatto turandosi il naso (mima il gesto) o semplicemente per ricambiare un favore (stringi le due mani tra di loro mimando un saluto).
Sono davvero in pochi quelli che credono ancora nelle nostre parole, il più delle volte lo fanno per convenienza personale o per trarre profitto dall’elezione del candidato di turno (sfrega pollice ed indice della mano destra).
E’ vero, in questi anni abbiamo pensato solo ed esclusivamente a far politica pensando a noi stessi ed ai nostri interessi (indice della mano destra battuto in petto per tre volte).
Gli interessi della nostra categoria di politici, che voi definite casta.
Come partito abbiamo elevato a rango di ‘eletti’ la peggiore rappresentazione del popolo sovrano. Persone senza né arte né mestiere a cui, con i vostri voti, abbiamo assicurato ingenti retribuzioni con cui poi i politici hanno assicurato borse e scarpe di lusso alle proprie moglie ed amanti; abbiamo pensato a far affari anche di basso rango più come vecchi sensali che da manager.
(Ripeti urlando) Manager che non siamo né per titoli di studio, né per capacità professionali o personali. Abbiamo finto nelle trasmissioni tivù o sulle pagine di giornali di attaccare l’altra parte politica, ma in realtà sottobanco facevamo accordi e spartivamo la torta (china nuovamente il capo).
Voi lo avete capito. Bravi.
Fessi noi che non siamo stati capaci di fingere meglio (scuoti la testa in segno di negazione).
E per questo che dovremo potenziare i corsi di recitazione in Italia rendendoli obbligatori per i partiti politici. Ciò creerà occupazione. Stimiamo che ci vorranno circa un milione di nuovi insegnanti di recitazione (frase integralmente urlata).
Abbiamo dissanguato il Paese. Mentre noi discutevamo volutamente del nulla, Voi provavate a resistere a questa terribile crisi (appoggia entrambe le mani sul leggio).
Chiusi nella segreteria del partito studiavamo solo e soltanto come aumentare e frazionare tra noi i rimborsi elettorali; come prendere sempre più soldi dagli enti pubblici; come spartirci ruoli e poltrone, anche fittizie, ma che ci conferissero titoli di merito, posizioni sociali e rendite economiche.
Non abbiamo badato alla legalità ed alla moralità.
Per noi un affare è sempre stato un affare. Che si facesse con la malavita o attraverso la corruzione poco importava. Le opere pubbliche sono sempre state progetti su carta per strappare soldi pubblici. Mai un bene per la collettività. Le tasse un ottimo strumento per rendere il popolo schiavo.
Anche se pubblicamente dovevamo tutti far finta di volerle abbassare (reclinandola schiena verso il retro a braccia larghe).
Amiche ed amici, è dura per me parlare del piano locale (posa la mano destra sulla fronte e la sinistra ben salda sul leggio).
Lì abbiamo davvero esagerato. Abbiamo ridotto sul lastrico le amministrazioni locali. Le abbiamo spolpate. Incuranti di ogni sorta di legge abbiamo arraffato tutto quello che c’era da arraffare. Siamo riusciti a conferire incarichi solo agli amici, poiché la nostra ingordigia ci ha impedito perfino di accontentare gli amici degli amici (pugno sinistro lanciato in aria in segno di rammarico). Non siamo stati nemmeno capaci di raggiungere il secondo livello di clientelismo (gira il volto a sinistra con sguardo verso il basso, lasciando alla platea solo il profilo).
Mai e sottolineo mai il mio grande partito, in cui mi riconosco ed a cui sono grato, si è soffermato a parlare con la gente, a capirne le difficoltà, a risolverne i problemi.
Non siamo stati e non saremo al fianco di chi manifesta per le strade, perché i problemi pensavamo di risolverli con twitter, facebook e l’I-pad (alzi al cielo l’I-pad).
Per tutto quanto vi ho detto, ma non solo, perché anche in grande sincerità non posso dirvi tutte le scempiaggini che abbiamo commesso, amiche ed amici elettori e non, avete fatto bene a non votarci.
Non lo meritavamo (urlato). Non lo meritavamo (ancora più forte). Non lo meritavamo (fortissimo).
Ora, però, (pausa di finta riflessione) è giunto il momento di chiedere scusa per quanto vi abbiamo fatto.
Amiche ed amici elettori e non, scusateci (urlato).
Italiani, scusateci (urlato).
Italia, scusa (urlato forte).
(Fingi commozione abbassando il capo, aspettando l’applauso)”.