L’uno, Pasquale Viespoli, proviene dalle file del Msi; l’altro, Costantino Boffa, dal Pci. Il primo ha militato in Alleanza Nazionale prima e Pdl dopo, fino alla parentesi della costituzione di Coesione Nazionale, uno dei raggruppamenti parlamentari che hanno artificialmente tenuto in vita l’ultimo governo Berlusconi. Boffa, dal canto suo, è passato invece attraverso i vari restyling degli ex comunisti (Pds, Ds ed, infine, Pd).
Distanti, quindi, anni luce sia per formazione culturale che per militanza politica. Eppure, i due hanno costituto in questi anni una sorta di “strana coppia” della politica sannita poiché spesso hanno messo da parte la propria appartenenza politica per fare gioco di sponda nell’interesse del territorio.
E così è capitato che negli anni in cui è stato retto da sindaci del centrodestra (lo stesso Viespoli e D’Alessandro) la città di Benevento ha largamente beneficiato dei fondi stanziati dalla giunta regionale di centrosinistra presieduta da Antonio Bassolino (di cui Boffa è stato a lungo potentissimo braccio destro). Basti pensare alla pedonalizzazione del corso Garibaldi o agli altri importanti interventi nel centro storico.
Lo stesso è accaduto, poi, quando i due sono approdati in Parlamento: si veda il via libera al raddoppio della superstrada Benevento-Telese Caianello o alla realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Capacità Napoli-Benevento-Foggia. Certo, si tratta di interventi sinora solo programmati. Ma la speranza che un giorno possano essere effettivamente realizzati è legata proprio al loro inserimento nella programmazione strategica nazionale, frutto appunto del gioco di sponda messo in atto dalla “strana coppia”.
Viespoli e Boffa, però, non sono candidati e, conseguentemente, non siederanno nel prossimo Parlamento. Boffa ha optato per un probabile incarico di carattere “manageriale” (per i politici di professione, si sa, c’è sempre una poltrona di scorta) mentre Viespoli è stato per la seconda volta silurato da Berlusconi (qualche anno gli negò all’ultimo momento la candidatura alla presidenza della Regione Campania).
La “strana coppia”, dunque, presto si dissolverà e all’orizzonte, almeno al momento, non si intravedono possibili successori.