I sanniti devono impedire ad ogni costo le trivellazioni petrolifere. L’allarme, veemente e arrabbiato, è stato lanciato nei giorni scorsi attraverso il Sannio Quotidiano da Antonio Marfella, oncologo, dirigente medico presso la Fondazione Pascale di Napoli e referente dell’associazione ‘Medici per l’Ambiente’.
Sta passando sulle vostre teste – ha spiegato Marfella al giornalista Nicola De Ieso – una decisione vergognosa. C’è un piano che prevede centinaia di pozzi petroliferi proprio tra Sannio e Irpinia, con autorizzazioni in corso e altre in fase di autorizzazione. L’Appennino è su una delle faglie sismiche più instabili e in nessun posto al mondo si scavano pozzi petroliferi dove può arrivare un terremoto. Non perché il pozzo provoca il terremoto, ma perché le falde acquifere si trovano sopra le riserve di gas e petrolio. Se una forte scossa, come ha ricordato il professor Franco Ortolani, spaccasse anche un solo tubo che tira su il petrolio, si comprometterebbe l’acqua potabile che oggi disseta un’area che va da Napoli a Bari. Sulla costa ormai non la beviamo più e quella dell’Appennino serve anche noi e a buona parte della Puglia. Il petrolio che c’è sotto terra è di pessima qualità ed estremamente inquinante. Siamo alla follia. Pensate che in California nelle zone a ridosso della famosa faglia sono vietate le trivellazioni. E tra Napoli e Bari passa una faglia non dissimile. Come si può autorizzare una pazzia del genere? Che ce ne faremo del petrolio se non potremo bere l’acqua? Bisogna fermare le trivelle, tutti i costi. Lancio un appello a Luca Colasanto, in quanto presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania. Ponga questa questione in cima, perché in ballo c’è uno scempio che va fermato.
Nell’articolo pubblicato da il Sannio Quotidiano, il giornalista Nicola De Ieso ricorda anche che il governo tecnico ha deciso di cercare ovunque il petrolio, punto. I dipartimenti minerari regionali danno il via libera di default e la commissione di valutazione per l’impatto ambientale sta facendo altrettanto. Per ora sono state autorizzate le ricerche, ma di conseguenza si dà il via libera all’avvio dei pozzi. Ad aggiungere ulteriore preoccupazione è la possibilità per le società estrattive di coprire le attività con una sorta di “segreto di Stato”, una volta avviate le torri.
Sulla questione, intanto, si registrano due importanti novità: il consigliere regionale Luca Colasanto ha fissato per il 22 gennaio un’audizione sulle trivellazioni nella Commissione Ambiente da lui presieduta e, su iniziativa del Codisam e di altre associazioni, è stato deciso di costituire un Coordinamento di associazioni, comitati e cittadini contro la decisione di procedere ad estrazioni petrolifere sul territorio sannita. Un’iniziativa che vedrà la luce in occasione dell’ulteriore incontro fissato per mercoledì 16 gennaio alle ore 18.30 sempre presso la sede di Benevento della Lipu. Incontro aperto alla partecipazione di singoli cittadini ed associazioni.
Proprio oggi sul burc La Delta Energy comunica di aver presentato alle autorità regionali la documentazione per il nuovo progetto di ricerca Case Capozzi che interessa ancora comuni del Sannio ed anche la citta capoluogo!
grazie per la segnalazione!
Sul numero di oggi de Il Sannio Quotidiano ho scritto un pezzo sulla segnalazione del Burc. Ho verificato tempi e modalità del progetto, identico al precedente. Per cui prevedo il Via entro maggio. Billy, ora tocca muoversi. Mandami il comunicato sul comitato. Alziamo l’attenzione.