Umberto è stato spettinato da me e pettinato da Marco Travaglio. Può bastare. Ora guardiamo ad altri travagli. Se no sembra che ce l’abbiamo con lui e che sia il peggior di tutti i mali. Non è così. Umberto è quello che è, ma non è il peggio del peggio (e se sta lì avrà dei meriti). A sinistra c’è qualcosa di peggio o di più grave di Umberto: la sinistra infantile. Due parole e vi dico che cos’è e magari si capirà anche meglio perché Umberto è Umberto.
La sinistra ha sempre un futuro diverso e migliore a cui far riferimento per non dar conto degli errori del passato. C’è sempre un sinistra ulteriore a cui appellarsi quando la sinistra esistente – l’unica reale, che effettivamente conta sulla piazza – non piace o non è come si vorrebbe che fosse o non è rappresentata da chi si vorrebbe che la rappresentasse (chissà chi). Questo spostamento Altrove della sinistra – nel cosiddetto “mondo migliore” – genera il fenomeno noto come: l’altra sinistra. La sinistra è sempre altra. Non è mai quella che credete sia. Perché quella esistente non è sempre bella, ha i suoi difetti, imbarca un po’ di tutto, anche i democristiani e i riformisti – più i primi che i secondi, ma non sottilizziamo – mentre la sinistra vera e autentica è un’altra cosa. Da qui dipende il moralismo tipico della sinistra che predica più che praticare la morale ed è sempre pronta a fare la morale agli altri sollevando la celebre “questione”. Questo tic dell’altrove e – mi sia concessa la poesia – dell’altrità è presente un po’ in tutt’Italia, ma a Benevento è presente in dosi massicce. A Benevento ci sono almeno tre sinistre: una è intellettuale, una è movimentista e la terza è partitica. Le prime due non contano un cazzo, la terza conta e mena il torrone. Indovinate un po’ dove sta Umberto? Indovinato. Ma se sta lì a fare il signore della situazione è proprio perché le prime due sinistre spiegano all’universo mondo beneventano che la sinistra è un’altra cosa, che il Pd è riformista e il riformismo non cambia il mondo come invece va correttamente cambiato, che il potere è corrotto e bisogna starne alla larga. Le prime due sinistre formano la sinistra infantile e l’infantilismo è la prima garanzia dell’esistenza del potere inutile del Pd di Umberto che prende, porta a casa e ringrazia.
La sinistra infantile non è una mia invenzione. Discende direttamente dall’ideologia comunista e dalla pretesa dell’infallibilità della dottrina marxista (e persino leninista). E’ ciò che ne rimane o, se volete, ne è la volgarizzazione sul piano della cultura nazional-popolare. Per capirci faccio un esempio. Imre Lakatos, che di cose che pretendono di essere infallibili se ne intendeva, diceva che la principale preoccupazione dei marxisti era quella di salvare la teoria dai fatti e così, ignorando i fatti e le loro smentite, avevano sempre una spiegazione per tutto: per Budapest 1956, per Praga 1968 e – aggiungo – per Mosca 1989. Così ha funzionato tragicamente l’Ideologia nel Novecento: ignorando i fatti. In questo modo i marxisti potevano dire dell’Ideologia ciò che i fascisti dicevano di Mussolini: ha sempre ragione. La sinistra infantile, quale sottoprodotto del marxismo, fa la stessa cosa con il concetto di sinistra e dice che la sinistra è un’altra cosa.
In pratica, per salvare la teoria, cioè se stessa come bella coscienza sul mondo, la sinistra infantile ignora i fatti o li snobba o li schifa e così perde due piccioni con una fava: da un lato salva la propria purezza ma diventa marginale e si consuma nel moralismo, dall’altro lato lascia campo libero a chi – a Umberto, ma ormai si è capito che Umberto è più che altro un simbolo – si prende tutto il potere che senza essere contrastato e senza essere criticato con fatti, idee e interessi diventa potere inutile. La sinistra infantile non a caso dice e grida di non scendere a compromessi, ma senza compromessi non si fa politica e la politica è di per sé compromesso perché è solo parte e conflitto. In altre parole, il potere, che la sinistra infantile critica con ribrezzo – dimenticando peraltro che l’Ideologia significava “possesso del potere” – è cosa molto, molto seria, non è mica cianfrusaglie e carabattole. Il potere di Umberto e del Pd è senz’altro un potere inutile, perché partitico e clientelare, ma è pur sempre un potere che svolge un ruolo e paga un prezzo al mondo e al suo disprezzo, mentre la sinistra infantile con la sua boria dell’altra sinistra si nutre della sua sterile infallibilità.
Condivido al 100 % l’articolo di Desiderio. Assolutamente.
Del resto, come lui stesso sottolinea, la ‘sinistra infantile”o come preferirei chiamarla io l’estrema sinistra esiste da molto, troppo tempo: ed e’ astratta, autoreferente, estremamente spocchiosa, assolutamente inutile sul piano pratico, e anche purtroppo maledettamente pericolosa. Mi ha fatto sempre pensare ad un personaggio del Dottor Zivago, straordinario affresco della Russia pre e post rivoluzionaria: il bolscevico Strelnikov. Un duro, puro, senza alcuna umanita’…Ma, tornando a casi piu’ prosaici, mi verrebbe in mente il voto di Bertinotti che fece cadere il primo governo Prodi, e poi lo stillicidio che porto’ alla caduta del secondo e quindi alla tranquilla vittoria di Berlusconi, etc etc…
Anche la battaglia sull’articolo 18, in fondo, voglio dire: in un Meridione che sprofonda giorno dopo giorno nella disoccupazione e nel lavoro nero, dove la dignita’ degli individui viene seriamente messa in discussione dalla mancanza di opportunita’ o peggio da condizioni di lavoro degradanti, ha davvero senso difendere questo articolo 18 strenuamente e non preoccuparsi piuttosto di come creare posti di lavoro e una cultura della legalita’? E’ una questione di principio? ecco, questo e’ il problema: le questioni di principio non risolvono alcun problema, non aiutano nessuno!
Mai una proposta, mai un’idea fattibile, mai una soluzione, l’importante e’ mantenersi al di sopra della realta’, non confondersi con essa, altro che cercare di incidere.
Anche Bersani e’ diventato oggetto di feroci critiche in quanto reo di essersi ‘sporcato le mani’ con Monti: ma un anno fa l’Italia versava in una condizione finanziariamente disastrosa, e Monti era una medicina inevitabile, punto. Ha fatto errori, certo, e adesso e’ giusto che la politica riprenda il controllo della situazione: ma l’emorragia e’ stata fermata, almeno un obiettivo e’ stato raggiunto, eppure la sinistra infantile non lo rinoscerebbe mai, in questi mesi ha solo lanciato strali e invettive, non si e’registrato altro da parte loro. Un po’poco, troppo poco, soprattutto: inutile.
Ora, venendo a Benevento ( con un volo pindarico) , certamente Del Basso ha i suoi scheletri nell’armadio, e’ stato il difensore di Craxi 20 anni fa, ma non dimentichiamoci che difendere i delinquenti e’ semplicemente il suo mestiere. Per il resto, e’ in politica da anni, ma non ha mai avuto incarichi importanti, come dire, diretti, se non per poco tempo: allora forse e’ venuto il suo momento, e’ persona intelligente, e’ ricco si ma e’ ricco di suo, per quanto mi riguarda e'(sempre stato) anche di sinistra, bene!
L’alternativa? il nulla. Ha ragione Desiderio.
Cordialmente, Margherita Merone