Il nostro non è un Paese per donne: siamo finiti all’80° posto nel Global Gender Gap Report, preceduti al 24° dal Burundi.
Cresce ogni giorno di più il numero di donne uccise dalla violenza di genere. Se consideriamo che la famiglia è ormai la prima causa di morte in Italia potremmo dire che la violenza sulle donne è “di casa”.
Ma il femminicidio non è solo un fatto domestico, è soprattutto un’emergenza sociale, una questione culturale, un problema politico.
Combattere contro la violenza sulle donne significa perciò, come afferma Luce Irigaray, criticare
una cultura a soggetto unico, costituita dall’universale maschile, promuovere la costruzione di un’identità femminile autonoma ed instaurare una nuova cultura della relazione tra uomini e donne.
Da Ipazia a Rosa Luxemburg, alle sorelle Mirabal alle quali è dedicato il 25 novembre, per citare solo alcune tragiche testimonianze, le donne hanno dovuto imparare sulla propria pelle che l’esplorazione della conoscenza e l’esercizio del potere sono da sempre ritenuti campi di esclusiva competenza maschile, in cui difficilmente gli uomini si rendono disponibili a cessioni di sovranità.
Ma non occorre spingersi tanto lontano nello spazio e nel tempo per trovare esempi concreti e sconcertanti della incessante esclusione delle donne dai luoghi della rappresentanza.
Pochi giorni fa, il Consiglio comunale di Benevento ha rinnovato la composizione del Collegio dei revisori dei conti con una presenza tutta maschile, escludendo, nel disinteresse più assoluto, la precedente componente femminile e non rispettando ancora una volta l’art.6 bis dello Statuto.
Nella partecipata dei trasporti Amts, inoltre, non si provvede ancora alla nomina della componente femminile nel Cda, richiesta ufficialmente dal Prefetto.
ALBA auspica che l’importante ricorrenza del 25 novembre non venga svilita in un vuoto rituale da ripetere sterilmente ogni anno, un po’ come succede per l’8 marzo.
Non basta limitarsi a predicare contro la violenza maschile sulle donne, occorre collettivamente impegnarsi a praticare la concreta promozione della parità di genere a tutti i livelli.
Non c’è più tempo e cambiare si può.
* attivista del Nodo sannita di ALBA