(Sanniopress) – Il fallimento dell’Eav Bus rischia in queste ore di lasciare senza lavoro un centinaio di dipendenti sanniti (sui 1.200 complessivi) e, soprattutto, di lasciare a piedi tantissimi pendolari (soprattutto studenti) poiché l’azienda, com’è noto, assicura la maggior parte dei collegamenti sanniti su ruota.
Si tratta della punta dell’iceberg di un bubbone che sta sconvolgendo l’intero sistema del trasporto pubblico in Campania, ridotto ormai sull’orlo del baratro. Ma cosa c’è dietro a questo disastro?
Come ricorda il numero in edicola della Voce della Campania, l’ex amministratore unico dell’Eav Bus è l’ex andreottiano-pomiciniano Roberto Pepe, protagonista dello scandalo delle “funi d’oro” al Teatro San Carlo di Napoli alla fine degli anni ’80. Il numero uno del colosso Eav è, invece, Nello Polese, sindaco di Napoli allo scoppio della Tangentepoli partenopea all’inizio del ’92, riesumato dal governatore Caldoro per la sua fedele militanza nel vecchio Psi craxiano. Il direttore generale della partecipata regionale più disastrata, quell’Ente Autonomo Volturno che controlla le principali linee di collegamento nel napoletano (Circumvesuviana, Sepsa, Metrocampania Nord Est), è invece Valeria Casizzone, che in precedenza ricopriva il ruolo di assessore provinciale nella giunta di Luigi Cesaro (alias Giggino ‘a purpetta). Il suo stipendio annuale è di 280mila euro e per farle posto il precedente direttore, Ciro Accetta, è passato a guidare la nuova direzione per la pianificazione (che, ironia della sorte, avrebbe dovuto adottar la politica del rigore anziché consentire l’affidamento di consulenze milionarie…).
Ma i problemi, ovviamente, nascono molto prima dell’avvento di Caldoro, e cioè nell’era bassoliniana, quando, ad esempio, l’ingegnere Maurizio Michilli, titolare della Sacosem (impresa edile con base in Abruzzo), per una consulenza affidatagli da Metrocampania Nord Est presentò una parcella da 212.633 euro (ridotta successivamente a 102.183 euro, oltre iva). Lo stesso Michilli che, secondo un dossier in possesso della Voce della Campania, avrebbe ricevuto dal gruppo Eav consulenze per quasi tre milioni di euro. Particolare di non poco conto è che il superpagato ingegnere abruzzese, sempre secondo il mensile diretto da Andrea Cinquegrani, è cugino della moglie di Ennio Cascetta, ex potentissimo assessore regionale ai Trasporti della Regione Campania al tempo di Antonio Bassolino. E l’elenco potrebbe continuare.
Un disastro, insomma, con responsabilità politiche bipartisan. E sullo sfondo, accanto alla rabbia dei pendolari, c’è anche il rischio di un’imminente paralisi dell’intero sistema di trasporto pubblico campano, che nell’ultimo decennio – è bene ricordarlo – ha divorato i molti milioni di euro stanziati dall’Unione Europea per fare in modo che Cristo non si fermasse più ad Eboli… E, invece, è ancora lì.