(Sanniopress) – Il Centro Sociale Depistaggio ha contestato la scelta di assegnare la cittadinanza onoraria di Benevento al Capo della Polizia Manganelli ricordando i fatti di Genova in cui fu coinvolto anche il beneventano Christian Mirra. Ecco di seguito il documento:
“Benevento ha un cittadino in più: Antonio Manganelli, capo della polizia di Stato. Cittadino onorario, quindi rappresentativo di tutta la comunità. Ci complimentiamo vivamente col prescelto e con l’Amm.ne Comunale tutta, sia per il soggetto cui si è ritenuto assegnare tale onoreficenza, sia per la tempestività della cosa.
Il dott. Manganelli, ascetico servitore dello stato al modico compenso di seicentomila, dicono, euri l’anno, è colui il quale, a seguito della sentenza di condanna per i poliziotti coinvolti nei fatti della caserma Diaz, ritenne doveroso presentare le proprie scuse ai cittadini massacrati a genova nel luglio 2001, e anche a quelli che, avendo fiducia nella polizia, “l’hanno vista in difficoltà per qualche comportamento errato ed esigono sempre maggiore professionalità ed efficienza.”
Belle parole, comandante. Peccato che ad esse non abbiano fatto seguito fatti congruenti.
Peccato, ad esempio, che i poliziotti condannati per l’efferato omicidio del diciottenne Stefano Aldovrandi rimangano bellamente in servizio, né destituiti né sospesi, solo trasferiti con una indagine interna ancora in corso, senza che i vertici della polizia sentano il bisogno di fare quanto in loro potere per rendere giustizia al ragazzo ed alla famiglia. Anche ai familiari di Aldovrandi, del resto, il nostro nuovo concittadino si era premurato di chiedere scusa..
Peccato che i celerini non perdano occasione di dimostrare che per la polizia italiana i diritti di espressione e manifestazione, costituzionalmente garantiti, si declinano a manganelli (minuscolo, ma… nomen omen) e lacrimogeni.
Peccato che in questo Paese non ci si prenda la briga di approvare una misura di civiltà elementare, l’applicazione alla divisa di un qualsiasi codice di riconoscimento, in modo che nessuno si senta libero di comportarsi come un hooligan ubriaco.
Proprio in un simile momento, poi, quest’onoreficenza. Due giorni fa, durante una manifestazione a Napoli, un ragazzo ha ricevuto un lacrimogeno in piena faccia, il che gli è costato due denti e quaranta punti di sutura in bocca. Ieri, mentre l’Amministrazione Comunale di Benevento si compiaceva di dare l’onoreficenza a questo servitore dello stato, un suo diretto dipendente colpiva alla testa, con una manganellata alle spalle, un ragazzino intento ad uscire dagli scontri avvenuti a Roma. Un secondo picchiava sulla testa un giovane già bloccato in terra da due suoi colleghi. Un terzo, forse meno incline all’uso degli strumenti d’ordinanza, riteneva opportuno prendere a calci in faccia un altro ragazzo, parimenti già immobilizzato al suolo da altri agenti. Solo tre istantanee da una giornata allucinante, in cui le forze dell’ordine hanno ritenuto opportuno rinverdire i “fasti” di genova e dispiegare tutto il proprio potenziale di cieca brutalità e truce accanimento contro studenti inermi che protestavano in tutta Italia.
Che ne dice del comportamento dei suoi subordinati, dott. Manganelli? Chi gli dà gli ordini, dottore? Aspetteremo altri undici anni, prima di ricevere dal suo successore nuove scuse, tanto dovute quanto ipocrite?
Il Centro Sociale Depistaggio ricorda a tutti, e soprattutto a questa Amministrazione Comunale così attenta ad elargire cittadinanze onorariem, che un proprio concittadino, Christian Mirra, fu coinvolto nei fatti della Diaz, per i quali, come già riportato, il sig. Managanelli è stato costretto a chiedere scusa (mentre gli zelanti superpoliziotti di Genova sono stati tutti promossi). Christian subì un durissimo pestaggio, e dopo una lunga degenza in ospedale affrontò un processo, vinto, mentre nessuno dei poliziotti coinvolti in quella vicenda è stato individuato.
Allora ci piace ricordare a questa Amministrazione Comunale disattenta alla società civile, a quella che dovrebbe sentire più vicina a sé, che se qualche onorificenza andava concessa, questa doveva essere data proprio a Christian”.