(Sanniopress) – Dalle cronache di queste ore emerge drammaticamente la crescente insofferenza di alcuni sindaci sanniti nei confronti delle prerogative dei consiglieri comunali d’opposizione. Si tratta di un segnale inquietante anche perché si manifesta nelle stesse ore in cui cresce a dismisura l’insofferenza dei cittadini verso una classe politica che appare sempre più incapace di gestire l’emergenza sociale in atto.
E così accade che a Cautano il sindaco ha querelato un consigliere d’opposizione che lo ha definito fascista. “Mi rifiuto di pensare che il sindaco, laureato in giurisprudenza e segretario generale del Comune di Benevento, non sappia che il termine fascista non è offensivo e diffamatorio ma indica semplicemente un comportamento arrogante, antidemocratico, non rispettoso degli oppositori politici. E questo non lo dico io ma la giurisprudenza in vigore” ha tagliato corto il consigliere, spiegando anche che il primo cittadino durante i consigli comunali “dà e toglie la parola quando e come vuole perché contemporaneamente sindaco e presidente del consiglio. Eppure lo stesso sindaco in passato fece modificare lo statuto affinchè le due figure non coincidessero”.
Nelle stesse ore il sindaco di Limatola (che è anche consigliere provinciale) “non rilascia normali documenti, nonostante le richieste dei consiglieri e le raccomandazioni del prefetto”. Anzi, si trincera dietro un inspiegabile mutismo mentre nel paese monta la protesta per le esose bollette sui ruoli idrici del 2011. A denunciarlo è anche in questo caso un consigliere d’opposizione, che spiega: “Anche le forze dell’ordine, chiamate in causa da un gruppo di cittadini, attendono che il sindaco faccia finalmente vedere le carte. Gli utenti sono infuriati per la poca chiarezza e trasparenza degli atti. Siamo nell’epoca di internet e non è pensabile che un sindaco continui a produrre atti senza consentirne la visione ai consiglieri comunali. Le bollette, tra l’altro, dovrebbero riportare la lettura iniziale e finale ed altre cose indicate chiaramente nelle interrogazioni rimaste ancora senza risposta”.
Insomma, sindaci sempre più allergici alle regole della democrazia. (b.n.)
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p.s. = A San Giorgio del Sannio persino per accedere agli uffici del Comune bisogna bussare ed annunciarsi all’usciere. E, come afferma simpaticamente Elvira Santaniello del Movimento a 5 Stelle, “poco ci manca che ci chiedano pure di pagare un fiorino come nel film di Troisi e Benigni!”