(Sanniopress) – Sabato 29 settembre 2012, alle 11, presso il Museo di arte contemporanea “Arcos”, nei sotterranei della Prefettura al Corso Garibaldi di Benevento, si terrà l’inaugurazione della mostra del progetto del Parco delle Quattro Acque, frutto della collaborazione tra Repower, Provincia di Benevento e architetto Italo Rota.
Saranno presenti il presidente della Provincia Aniello Cimitile, il responsabile area Italia di Repower Fabio Bocchiola, le autorità civili, militari e religiose del Sannio.
Il percorso della mostra, che resterà aperta fino al 4 novembre prossimo, propone suggestivi allestimenti con preziosi reperti archeologici attualmente esposti nel Museo del Sannio: dell’età neolitica, vasi di stampo ellenistico (area della Magna Grecia) e neo-egizi, che raccontano il culto della dea Iside nella Benevento imperiale romana. Saranno esposti i “focus” sui progetti, i diorami, realizzati da Hamsters Studio, che in scala più dettagliata, rappresentano gli interventi previsti nel Parco delle Quattro Acque: le Locande energetiche, le Terme, l’Acquario, l’Hotel e la rappresentazione dell’impianto idroelettrico di regolazione del Bacino di Campolattaro ed un video che comunica il suo funzionamento.
La mostra ospiterà, inoltre, il famoso fossile di “Scipionyx samniticus”, denominato Ciro, il fossile di dinosauro ritrovato a Pietraroja, che risale a 113 milioni di anni fa ed altri fossili sempre riconducibili a Pietraroja, attualmente esposti presso il Museo delle Scienze Naturali dell’Università Federico II di Napoli. Il percorso della mostra si completa con videoproiezioni e pannelli esplicativi che comunicano in maniera semplice e chiara, ma allo stesso tempo emozionale, i temi e i modellini dei mezzi elettrici, la macchina e la moto come esempi di un futuro con il quale ormai già ci stiamo confrontando.
Il presidente Cimitile ricorda che il progetto del Parco delle Quattro Acque è stato finanziato dalla Società REC – Repower nell’ambito della realizzazione dell’impianto idroelettrico di regolazione del Bacino di Campolattaro. Si tratta di uno strumento di ulteriore valorizzazione ambientale e turistica del territorio sannita, un luogo di profonda affinità con l’eccezionale patrimonio di acqua dolce presente nel Sannio. Il Parco è un luogo costruito per successive esperienze, che influenzano tutti i sensi, attraverso l’uso di architetture puntuali integrate nel paesaggio: l’eremo acquatico, un albergo per ritemprarsi lungo il cammino, le terme, la locanda, la fattoria, l’acquario. Al di sopra di tutti questi spazi, la diga di Campolattaro funziona come un grande “serbatoio” di energia, che poi rilascia nel territorio, permettendo la piena funzionalità di questo ambiente, mantenendo il suo delicato equilibrio ecologico. La realizzazione graduale del Parco delle Quattro Acque potrà avere anche una ricaduta positiva sull’occupazione, soprattutto giovanile, per le zone del Fortore e dell’Alto Tammaro, contribuendo allo sviluppo locale ed alla promozione di nuove forme di lavoro che creano proficue sinergie tra ambiente, innovazione e peculiarità territoriali.