(Sanniopress) – L’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale della Campania fa riferimento, testualmente, a “quattro province da ridefinire….”; sicché, propone il mutamento delle circoscrizioni provinciali esistenti e, dunque, il superamento, se non la cancellazione, dell’attuale Provincia di Benevento.
Ridefinire, infatti, non significa confermare. Significa, evidentemente, configurare, di fatto, un percorso che, attraverso un puzzle geografico, spostando e sommando comuni, in una sorta di transumanza istituzionale, immagina di ridefinire, appunto, un’altra Provincia di Benevento. Roba da azzeccagarbugli territoriali.
Per quanto ci riguarda, l’alternativa all’impossibilità di confermare l’attuale quadro istituzionale e territoriale, è quella della Provincia delle aree interne.
Un’area vasta, con una popolazione doppia rispetto a quella del Molise, forte di qualità ambientale e imprenditoriale, e, in grado, quindi, di consolidare un sistema territoriale competitivo.
Le questioni che abbiamo di fronte non si risolvono con le scorciatoie, per quanto furbesche, o eludendo le scelte e rinviando le responsabilità ad altri soggetti istituzionali. Né si risolvono con gli accordi a tavolino di quattro (neo)amici al bar.
Una classe dirigente o è capace di interpretare i mutamenti, anche rischiando decisioni impopolari e, quindi, di esprimere autodeterminazione e autogoverno nell’interesse dei cittadini, o, altrimenti, conferma la sua autoreferenzialità e l’incapacità di ridare dignità alla politica come soluzione dei problemi.