(Sanniopress) – I colpi di pistola sparati questa mattina in direzione dell’auto di un dirigente del Comune, che era parcheggiata davanti alla sede istituzionale dell’ente, è stato preceduto nella notte tra sabato e domenica dal ferimento accidentale all’addome di un ventunenne che, assieme a due coetanei, si esercitava alle porte della città al tiro a segno con una pistola.
Si tratta, pur nella diversità delle modalità di svolgimento, di due episodi inquietanti e gravissimi, accaduti nella tranquilla Benevento e non nell’agro aversano o nell’hinterland napoletano. Episodi che, assieme al rogo appiccato nei giorni scorsi agli automezzi del Comune di Torrecuso o alle auto di amministratori incendiate a S. Agata dei Goti, danno la dimensione del preoccupante dilagare di una cultura malavitosa in provincia di Benevento. E mi limito a parlare di cultura malavitosa perché saranno gli inquirenti a stabilire se c’è o meno un collegamento tra questi episodi e i clan camorristici operanti sul territorio e da tempo censiti nelle relazioni semestrali della Direzione Investigativa Antimafia.
In ogni caso, occorre accantonare definitivamente l’immagine dell’isola felice perché il Sannio non lo è più da molti anni (ormai lo dicono persino i vertici istituzionali) e la mancata presa di coscienza di questa nuova realtà rischia di favorire l’ulteriore penetrazione della malavita organizzata, così come è avvenuto nel basso Lazio, in Emilia o in molte aree del Nord, dove non sono stati capaci di attivare per tempo gli anticorpi sociali per arginare questa devastante piaga sociale.
Oltre all’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, occorre anche quello dei cittadini, che devono collaborare e conseguentemente respingere la tentazione ad essere omertosi.
Ma in questo momento occorre soprattutto un salto di qualità da parte della politica (destra e sinistra), che deve smetterla di chiudere gli occhi di fronte alla realtà e addirittura, in qualche caso, di brigare sottobanco con ambienti attigui alla malavita locale perché, in fondo, i voti sono un po’ come i soldi: non puzzano.
Il messaggio di questa mattina è chiaro e, in assenza di una svolta, potremmo trovarci di fronte ad un’ulteriore escalation e, soprattutto, ad un pericoloso salto di qualità perché, ricordiamolo, le modalità dell’attentato portano ad escludere in linea di massima che si sia trattato del gesto isolato di uno sconsiderato. Insomma, occorre una svolta: ora o mai più.
Considerazioni da condividere,nella loro sollecitazione a tutto campo e nella enucleazione di una preoccupazione non contingente,non momentanea:l’elegia di una oasi ridente e i comportamenti opportunistici vanno combattuti,senza esitazione…qui ed ora,contestualmente alla organizzazione di tutti gli strumenti necessari ad una contrapposizione totale ai contropoteri affaristico-criminali. tonino conte