(Sanniopress) – 120.000 euro, questo è stato il costo per aver ospitato il Giro d’Italia a San Giorgio del Sannio. È una notizia che, nel rumore assordante di voci entusiaste, può apparire priva di interesse. Una scelta politica difficile da contestare.
Tuttavia quella cifra unita alla classica litania amministrativa “non ci sono soldi” solleva qualche domanda.
Quale sarà il ritorno economico di un tale investimento? Si suppone che se si investe 10 si spera che ritorni almeno 11, questo insegna l’economia.
San Giorgio del Sannio ha sicuramente avuto un ritorno di immagine con passaggi su reti nazionali e giornali. Ma questa visibilità ha avuto oppure avrà un effetto positivo sul nostro territorio tale da giustificare l’investimento? E poi, è stata una pubblicità efficace? Cosa è stato comunicato?
Che San Giorgio del Sannio è un paese dell’Appenino Campano a 380 metri sul livello del mare, o al massimo, che siamo, come titolava un giornale, “il paese dell’mperciata e della falanghina”.
Pensando alle alternative possibili per investire quei soldi ho avuto una reminiscenza di quando ero un uomo in giacca e cravatta al soldo di Profumo (bei tempi): il concetto di costo opportunità. “Il costo opportunità è il sacrificio che un operatore economico deve compiere per effettuare una scelta economica. L’alternativa a cui si deve rinunciare quando si effettua una scelta economica è detta costo opportunità”. Aver investito nel Giro d’Italia ha comportato la rinuncia ad investire in altri progetti. Questa rinuncia è il costo opportunità.
Qual è stato il costo opportunità di quella scelta politica? C’era un alternativa migliore per investire quei soldi?
Mi sono, così, venuti alla mente paesi come Giffoni e Sant’Agata dei Goti, realtà non più grandi di San Giorgio del Sannio che sono venute alla ribalta con delle loro iniziative, valorizzando dei progetti locali. Allora mi sono domandato, piuttosto che vivere di luce riflessa, di essere conosciuti, diventare notizia per il passaggio del Giro non sarebbe meglio investire per splendere di luce propria promuovendo le qualità e le competenze del territorio?
In conclusione vorrei sopperire a una mancanza che nel comprensibile marasma dei ringraziamenti finali per il successo del Giro a San Giorgio c’è stata. Tra festeggiamenti e collegamenti tv ci si è dimenticati di ringraziare il principale organizzatore senza il quale questo evento non sarebbe stato possibile: il contribuente.
condivido pienamente,essendo anch’io un ex profumo dipendente. Rilancio. chi ha beneficiato di questi soldi? cosa è entrato nelle tasche dei cittadini di san giorgio?n chi ha fatto il bottino? Il tempo degli sprechi è finito. bisogna essere oculati con i soldi dei contribuenti come con quelli dei clienti delle banche o delle poste. la “Res Pubblica” è una cosa seria : nel corso degli anni quante assunzioni pre elettorali,quante pensioni ed accompagnamenti assecondate, quante concessioni in nome della politica? ed ora tutti gridiamo a Fornero a Monti o a chi altro. Bisogna prendersela con noi stessi che siamo stati orbi o egoisti o menefreghisti o meglio pigri. È giunto il momento di darsi una “smossa” azzeriamo tutte le amministrazioni, mandiamo a casa tutti i parlamentari, anche senza pensione, una buona riforma elettorale con l’uninominale e ridotto numero di eletti, mettiamo un tetto agli stipendi, ma seriamente così come hanno portato a 42 anni di contribuzione l’età pensionabile fermiamo gli stipendi a quota 6600 netti, riduciamo le tasse a chi prende meno di 1000 euro/mese. Così si può ipotizzare una riforma equa e solidale come la voleva il Rof Monti.