(Sanniopress) – In un post pubblicato sulla bacheca facebook della Libera scuola di filosofia – luogo di libere discussioni critiche fondato da me Nicola Sguera e Amerigo Ciervo che vorrei restasse tale e che non venisse politicizzato – Pasquale Basile ha di fatto scomunicato Nicola Sguera per le sue partecipazioni agli incontri e dibattiti organizzati da Guido Bianchini con l’associazione di Marina Simeone. In un suo “pezzo” Nicola ha spiegato i motivi delle sue partecipazioni e del suo interesse per le idee degli altri ma evidentemente non è stato abbastanza convincente. Dunque, Nicola che è di sinistra o che sta a sinistra è scomunicato o ripreso da chi sta più a sinistra di lui. La storia della sinistra italiana è fatta così, anche in piccole realtà: c’è sempre qualcuno più a sinistra, qualcuno più puro che ti può fare la lezione e ti richiama all’ordine e tu – cioè Nicola – per non avere avversari a sinistra batti in ritirata in buon ordine e ritorni nel gregge. Sarà così anche questa volta? Non credo. Sia pure con i distinguo del caso – peraltro giusti – Nicola Sguera ha già detto che prenderà parte alle discussioni perché – in sostanza – il confronto è un momento per capire meglio.
Dunque? Dunque, qui vale la pena discutere un po’ le argomentazioni di Basile che si riducono a una sola: io con quelli non parlo perché sono fascisti e anche se nei dibattiti sono così ben educati e democratici, quando poi i dibattiti finiscono sempre fascisti sono e non democratici (non uso le virgolette ma i concetti sono questi). Anzi, Basile per rendere meglio il concetto ha introdotto, rivolgendosi a Guido Bianchini, la differenza tra intellettuale e militante: Bianchini è un intellettuale e può permettersi il dialogo, mentre lui, il militante, è militante e sa bene come stanno le cose. Ebbene, le cose stanno esattamente così: dietro a questo modo di pensare di Basile c’è la dottrina marxista della “falsa coscienza” per cui le idee dell’avversario sono sempre e comunque sbagliate e quindi da avversare per partito preso e lui stesso, l’avversario che è già nemico, è in malafede. Da questo pensiero della “falsa coscienza” o “falsa rappresentazione” ha origine il peggio della storia del Novecento che giustamente Nicola Sguera vuole dare per chiuso e superato. Evidentemente a Benevento il Novecento non è ancora finito.
La dottrina marxista della “falsa coscienza” – dottrina che passa pari pari in Lenin e nel comunismo italiano e nel suo massimo teorico, Gramsci – delegittima le idee dell’avversario e non riconosce la dignità dell’avversario per alimentare la lotta e l’odio di classe. Tutte cose che hanno fatto più danni al proletariato e alla classe operaia di quanto non ne abbiano fatte il capitalismo e la borghesia. Chi a sinistra sapeva tutto questo e l’aveva capito con grande anticipo fu Filippo Turati ma a sinistra a Benevento si preferiscono ancora Gramsci e Togliatti, il quale oltre a qualificare Turati come uno “zero” lo insultava sul piano personale e morale. Da parte mia non partecipo ai dibattiti e agli incontri organizzati da Bianchini e Simeone ma se avessi tempo vi prenderei parte provando ad alimentare la cultura del dialogo e della democrazia che – come diceva un altro Guido, Calogero – prima ancora che nella bocca, sta nelle orecchie: la vera democrazia non è il paese degli oratori, è il paese degli ascoltatori. Benevento è ancora interamente nel Novecento, la sua cultura politica è stantia e sterile e continuerà ad esserlo se non metterà al centro della discussione come valore fondante della democrazia non l’antifascismo ma l’antitotalitarismo. Norberto Bobbio amava dire così: tutti i democratici sono antifascisti ma non tutti gli antifascisti sono democratici. I contributi di Bianchini, indipendentemente dagli interlocutori, vanno in questa direzione. Varrebbe la pena, per le prossime volte, considerare anche i temi della libertà che sono a fondamento della nostra condizione umana e della convivenza civile.
Ps: Nicola Sguera in effetti è di destra ma non perché dialoga con chi sta a destra. Ma questo sarà argomento di un prossimo articolo, magari la prossima settimana.
d’accordissimo!!!
Nicola Sguera è onnivoro!