(Sanniopress) – “Intervento per lavori di somma urgenza per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità”. Così recita la delibera del Consiglio Comunale di Pago Veiano dello scorso 15 marzo 2012, che riguarda il pericolante Palazzo Polvere, situato nel centralissimo e ormai spopolato Corso Margherita, presente con le sue case fatiscenti e abbandonate. Proprio come questo palazzo storico, l’ultimo emblema del decadimento e della dimenticanza in cui, da sempre, ha versato questo paese. Dove tale dimora storica ad ogni tornata elettorale è stata utilizzata come cavallo di battaglia dei vari aspiranti amministratori, che ne promettevano a turno il recupero e l’utilizzo, insieme al terreno retrostante, né l’uno né l’altro mai acquisiti al patrimonio immobiliare del comune, che oggi registra una cronica carenza di fondi.
Palazzo Polvere come la munnezza della Campania, insomma. Un problema di perenne “urgenza”, ma invece di desolante “cronicità”, destinato a trascinarsi nei decenni.
“L’argomento Palazzo Polvere – è scritto infatti nella su citata delibera – per la sua complessità ed importanza è oggetto di discussione da più di cinquant’anni. Il degrado in cui versa oggi, frutto di uno stato di abbandono e di trascuratezza da parte della proprietà, impone a salvaguardia della pubblica e privata incolumità, una decisione non più rinviabile…”.
Sulla “trascuratezza” da parte dei proprietari, ce chi ha già risposto in merito, facendo presente tutto l’iter procedurale avviato dagli stessi per recuperare l’immobile, con tanto di raccomandate inviate alle amministrazioni comunali ed alla Soprintendenza di Benevento e Caserta, queste ultime inevase (vedasi http://www.entroterra.org/pago-veiano-la-verita-su-palazzo-polvere-31543327.html).
Ad oggi? La spesa per la messa in sicurezza è di 97.000 euro, che saranno “poste in danno alla proprietà” (quindi i proprietari dovranno provvedere di tasca propria), e riguarda l’abbattimento di una parte pericolante, a ridosso di una casa privata, e delle persiane svolazzanti.
E così la storia continua, a colpi di avvocati e di delibere comunali, mentre le transenne poste dai proprietari sono in parte crollate ed il portone di ingresso è perennemente aperto. Tanto tutto il trafugabile è già stato trafugato.
Le foto che vi mostriamo sono un documento che a nostro modesto parere costituisce una eccezionale testimonianza del degrado attuale e dello splendore passato. Anche perché finora nessun giornale aveva mai pubblicato foto degli interni. Come le abbiamo scattate? Entrando dall’ingresso principale, proprio da quel portone di ingresso prima perennemente chiuso e oggi perennemente aperto. Guardate voi stessi e date un’occhiata anche a com’erano il palazzo e corso Margherita un tempo, attraverso questa cartolina d’epoca reperita su Ebay.
Valeva la pena di lasciare andare tutto in rovina?