(Sanniopress) – Non ci rassegniamo a credere che il lavoro del giornalista consista nel copiare ed incollare i comunicati stampa. Finché riusciremo a pubblicare il nostro piccolo giornale noi ci ispireremo a un’altra concezione, quella del giornalismo etico indicata da Pippo Fava. Il nostro giornale “Trasparenza & Legalità” è un periodico locale autofinanziato e distribuito gratuitamente a tutti i cittadini di Agropoli casa per casa, negozio per negozio. È stato fondato nel 2003 dal dirigente della Cgil, Umberto Domini, e da allora cerca di offrire l’informazione che serve ad una cittadinanza attiva.
In questi 10 anni abbiamo tentato di seguire, non solo a parole, il modello indicato da Pippo Fava, il suo concetto etico di giornalismo. “Un giornalismo fatto di verità – ha scritto Fava – impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, sollecita la costante attuazione della giustizia, impone ai politici il buon governo. Se un giornale non è capace di questo si fa carico di vite umane. Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze, che non è stato capace di combattere”.
Queste parole sono state il nostro riferimento in una situazione difficile. Perché ad Agropoli, dal 2007 in poi, si è creato un sistema di potere politico ed imprenditoriale animato da una visione assolutistica del concetto di governo. Chi impersona questo sistema non gradisce le nostre battaglie in difesa dell’ambiente, della democrazia e della legalità.
Perciò il nostro modesto tentativo di seguire l’insegnamento di Pippo Fava sintetizzato così bene in quelle poche parole, ci ha creato non poche difficoltà. I lettori di Ossigeno per l’Informazione conoscono già le minacce e le querele intimidatorie che i potenti del luogo hanno scagliato contro di noi, nel tentativo di soffocare la voce del nostro piccolo giornale. Per fortuna finora questi tentativi non sono andati a segno. Ossigeno ha raccontato qual è il contesto politico amministrativo della nostra cittadina, dominato da patti trasversali e dalla sostanziale soppressione di ogni forma di dissenso, di fatto ormai sedato del tutto, se non fosse per la nostra esistenza.
Il nostro precedente direttore responsabile è stato “spinto” a dimettersi. In città il clima generale è pesante e perciò anche in città si è fatto tale per cui pure i nostri sponsor, che un tempo abbondavano e ci aiutavano a sopportare le spese del giornale, sono spariti. Il mio rammarico è che molti quando pensano al giornalismo pensano che il giornalista non debba fare altro che un lavoro da addetto stampa, deve pubblicare i comunicati che arrivano dalle segreterie dei partiti o dagli uffici stampa dei sindaci senza fare selezioni, aggiunte, commenti e tanto meno critiche.
Noi invece pensiamo che il giornalismo sia anche capacità critica di raccontare i fatti, sia inchiesta per approfondire i fatti. Comprendiamo bene perché quando facciamo il nostro giornale ci accusano di essere “rancorosi”, cercano di far credere che il giornalismo anomalo sia quello che facciamo noi e non quello fatto con il “copia e incolla” dei comunicati stampa.
(tratto da Ossigeno per l’informazione)
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QUERELE. AGROPOLI. IL GIUDICE NON HA AMMESSO L’ACCUSA DI DIFFAMAZIONE
(Ossigeno per l’informazione) – La redazione di Trasparenza e Legalità è salva, almeno per il momento. La piccola testata indipendente di Agropoli, in provincia di Salerno, non dovrà difendersi in tribunale dalla denuncia per diffamazione a mezzo stampa di Massimo Farro, vicesindaco di Torchiara, un comune della zona.
Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Vallo della Lucania, Nicola Marrone, che ha emesso sentenza di non luogo a procedere “perché il fatto non costituisce reato”.
Ossigeno aveva raccontato i problemi del giornale lo scorso settembre: due querele, con quel che costa difendersi in Tribunale, minacciavano seriamente la sopravvivenza del giornale, che vive di sottoscrizioni e del lavoro volontario di una piccola redazione. Il 28 febbraio è arrivata però la buona notizia: la querela del vicesindaco nei confronti diCarmine Parisi, studente e caporedattore della testata, non avrà seguito in tribunale. Farro si sentiva infatti danneggiato da un commento critico di Parisi a proposito di un incarico professionale (Farro è un avvocato) che il vicino comune di Agropoli gli aveva conferito.
“L’azione di Farro era chiaramente pretestuosa”, commenta soddisfatto Carmine Parisi. La richiesta di risarcimento in sede civile era di 30 mila euro.
Un’altra preoccupazione per il giornale era nata per una querela minacciata dal sindaco di Agropoli Franco Alfieri, che ha contestato un altro articolo nel quale il giornale ha alcune compravendite di immobili nel centro di Agropoli, stipulate in contemporanea con l’acquisto del castello medievale da parte del Comune. “Era stata annunciata pubblicamente dallo stesso Alfieri, una delibera di giunta ha affidato l’incarico (ed il compenso) all’avvocato, non ci è stato notificato niente”, spiega Parisi ad Ossigeno. “Essendo passati più di sei mesi l’unica spiegazione logica è che lo stesso pm abbia chiesto l’archiviazione” conclude.