(Sanniopress) – Per Slawka G. Scarso, esperta di comunicazione enogastronomica e docente di marketing del vino presso la LUISS Business School, raccontare il vino significa mettersi in viaggio per esplorare le zone di produzione più belle ed interessanti ma, soprattutto, per dare voce a chi produce la bevanda italiana per eccellenza.
E così per realizzare il libro “Il vino in Italia” (Castelvecchi, 2011 – pagine 382 – € 16,90) ha scelto di visitare le cantine più rappresentative per ogni zona vinicola, quelle in grado di abbinare l’eccellenza nella produzione alla grande cultura dell’accoglienza. Tra le cantine sannite sono state scelte: la Fattoria La Rivolta (Torrecuso), Torre a Oriente (Torrecuso), Fontanavecchia (Torrecuso) e l’Antica Masseria Venditti (Castelvenere). Quattro storie diverse ma che fotografano a pieno l’evoluzione avvenuta nell’ultimo quarto di secolo nel settore vitivinicolo sannita: da terra di produzione di uve a territorio di vini eccellenti.
Si parte dalla Fattoria La Rivolta di Paolo Cotroneo che, pur non avendo mai smesso di fare il farmacista, nel giro di pochi anni si è guadagnato la stima di tutti anche come produttore di vino. “La sua farmacia a Napoli c’è sempre, e anzi, nel suo caso prendere appuntamento per visitare la cantina serve ad assicurarsi che ci sia proprio lui al vostro arrivo – spiega la Scarso -. E lui fa in modo di esserci sempre perché ci tiene che quando si va in cantina s’incontri il produttore in persona. L’azienda, fondata agli inizi del Novecento da nonni paterni che unirono alcuni terreni vicini, era inizialmente un’azienda agricola mista, e un’attività collaterale… Ma, a differenza di Paolo, il nonno produceva l’uva solo per rivederla, scelta portata avanti in seguito anche dai figli. E’ stato Paolo il primo, nel 1997, a iniziare ad interessarsi all’azienda in senso più moderno, per così dire”. L’azienda prende il nome dall’omonima contrada in cui si trova. “I ventinove ettari attorno alla cantina digradano lungo la collina ben ventilata fino al fiume Calore. Varietà autoctone – Aglianico, Coda di Volpe, Falanghina e Piedirosso – sono andate a sostituire quelle preesistenti, più produttive, passando dal tendone alla spalliera, e convertendo al biologico la conduzione già dal ’98. Anche in cantina, dove campeggiano presse e vinificatori di ultima generazione, si fa attenzione a ridurre l’impatto ambientale”.
Sempre a Torrecuso è, poi, la volta della cantina Torre Oriente della giovane Patrizia Iannella, “una laurea in agraria e una valanga di energia”. Un’azienda piccola: neppure nove ettari attorno alla cantina e alla casa, per un totale di trentamila bottiglie. “Prima che Patrizia prendesse in mano la gestione dell’azienda – spiega la Scarso -, i genitori erano già conferitori di Aglianico e di Falanghina presso grandi aziende campane, abituate a dare chiare indicazioni su come fare i diradamenti e le altre operazioni necessarie in vigna. Fu guardando queste attività nel suo vigneto che Patrizia si appassionò per la prima volta” e, nonostante i genitori all’inizio si siano opposti, ha deciso di dedicarsi con impegno all’attività di viticoltrice oltre a quella di agronomo. “Da bravo agronomo – sottolinea l’autrice -, Patrizia è convinta che bisogna fare il meno possibile in cantina, che tutto parte dalla vigna. Meglio poi se in cantina ci si può affidare alla consulenza di Mario Ercolino”.
L’ultima tappa nell’area del Taburno è dedicata alla cantina Fontanavecchia: “L’obiettivo di Libero Rillo, titolare dell’azienda che ha preso il testimone dal padre, Orazio, è uno solo: puntare sulla qualità. Libero ha proseguito l’attività del padre trovando un suo percorso, ben cosciente dei suoi inizi, di quello che questa terra gli poteva dare. Così i vecchi impianti che miravano a produrre tante uve, e avanti col guyot e con le fitte densità d’impianto”. I vigneti si estendono tra Torrecuso e Foglianise contando dodici ettari di proprietà cui si aggiungono le uve acquistate da conferitori di fiducia, per raggiungere una produzione di circa 160mila bottiglie. L’azienda è la prima in zona ad aver rifermentato in bottiglia l’Aglianico: “un esperimento davvero ben riuscito che rappresenta bene la voglia di Libero Rillo di tirare fuori il meglio da questo territorio, per farlo uscire allo scoperto e dargli la giusta visibilità”.
A chiudere il poker di cantine visitate è l’Antica Masseria Venditti di Castelvenere, dove “ti rendi conto che la definizione di isola della cultura del vino che le hanno dato a partire dal 2005 è più che meritata. Visitando la cantina e il piccolo vigneto sperimentale e facendo una lunga chiacchierata con Nicola e sua moglie Lorenza, si ha la sensazione elettrizzante di imparare, ma non sui libri: partecipando, vivendo”. Fino agli anni Settanta vendevano il vino sfuso, la gente arrivava da fuori a comprarlo in cantina durante il fine settimana. Poi la gente smise di spostarsi, e bisognava trovare un’alternativa. E’ stato proprio in quegli anni che si è iniziato a imbottigliare. “La vera svolta – spiega la Scarso – è arrivata però nel ’97, con l’introduzione della Doc Sannio, di cui Nicola si è fatto promotore, e della certificazione biologica”. L’azienda si estende su undici ettari suddivisi in sette appezzamenti. “La conduzione biologica del vigneto viene portata avanti con una grandissima attenzione a limitare la frequenza dei trattamenti ammessi e anche la loro portata, ad esempio utilizzando u nebulizzatore che permette di ridurre il consumo di prodotto e di acqua – conclude l’autrice –. Così le goccioline sono più piccole ma ricoprono meglio l’apparato fogliare”.
Quattro storie, quattro esperienze di vita da accompagnare con un buon bicchiere di vino. Sannita, naturalmente!
————————-
- Slawka G. Scarso – Consulente di comunicazione enogastronomica e docente di marketing del vino presso la LUISS Business School. Diplomata sommelier AIS, ha collaborato a numerose testate specializzate, tra cui “Bibenda”, “Duemilavini”, “Bargiornale”, “Tigulliovino” e “Identità Golose”. Dal 2005 cura il blog marketingdelvino.it. Per Castelvecchi ha pubblicato nel 2010 la narra guida Il vino a Roma.
- La scheda del libro : http://www.castelvecchieditore.com/catalog/title/?cmd=ext&title_id=789&subclass=
- Acquistalo online: http://libreriarizzoli.corriere.it/Il-vino-in-Italia.-Regione-per-regione-guida-narrata-al-turismo-del-vino/S8ysEWcWAbAAAAEwwfdD6Kts/pc?CatalogCategoryID=NdOsEWcW4UoAAAEpLXAfmqGA