(Sanniopress) – Nei giorni scorsi mi sono soffermato sulle rinnovate potenzialità turistiche della provincia di Benevento alla luce dei cambiamenti in atto nelle abitudini degli italiani, oltre che sui vantaggi offerti da internet e sulla necessità che gli operatori turistici sanniti si adeguino alla nuova realtà (Il modello Cusano e il turismo ai tempi di internet). Considerazioni che meritano, a mio avviso, un ulteriore approfondimento.
Partiamo da internet, che ha scardinato il modo in cui si scelgono i viaggi, grazie ad un’offerta informativa vastissima (i viaggiatori che prenotano tramite web rappresentano ormai il 45,5% del totale), e ha modificato la maniera in cui si pianifica l’itinerario permettendo soluzioni cucite su misura come un abito di sartoria. Smartphone, cellulari intelligenti e iPad consentono, con un semplice click di conoscere in tempo reale ogni tipo di informazione. Oppure, grazie al gps integrato, di addentraci senza difficoltà nei centri storici meno conosciuti. L’ultima moda è, poi, rappresentata dai social network georeferenziati, veri e propri luoghi virtuali in cui condividere con gli amici le destinazioni preferite, i commenti sulle location e le foto. Una forma di passaparola efficacissimo per promuovere soprattutto le mete meno note al grande pubblico e, soprattutto, che dispongono di minori possibilità di investimento pubblicitario. La grande sfida, come detto, è ora rappresentata dalla capacità di riuscire a migliorare la funzionalità dei siti e delle applicazioni in modo che rispondano agli effettivi bisogni degli utenti.
Un altro elemento che avevo evidenziato riguardava il cosiddetto modello Cusano Mutri, l’unico risultato vincente in questi ultimi anni e basato su due banalissimi ma efficacissimi elementi: la creatività e l’operosità. Come dimenticare, ad esempio, che il boom della Sagra dei Funghi è stata inizialmente determinato da una scelta rivelatasi azzeccatissima: acquistare spazi pubblicitari a prezzi convenientissimi sulla pagina regionale di un quotidiano sportivo e affiggere manifesti nella città di Napoli. Lo stesso approccio bisogna averlo oggi, individuando gli strumenti più convenienti dal punto di vista dei costi/benefici. Un esempio valga per tutti: i gift box che vivacizzano sempre più il tempo libero. Come i cofanetti della Smartbox, che rappresentano un’ampia proposta articolata in molteplici destinazioni italiane ed estere. A partire da Città Italiane, quattro cofanetti di viaggi e benessere aventi come meta le più importanti città d’arte italiane e dintorni, da visitare con “amore”. Oppure i Wonderbox, suddivisi per fasce di budget diverse, per aree tematiche e per tipologie di strutture sparse in tutta Italia. O la linea di prodotti a prezzi scontati (fino al 70% grazie all’acquisto di gruppo collettivo) proposti da Groupon.
Un ultimo elemento di riflessione merita, infine, la città di Benevento, che da qualche mese è entrata nel Patrimonio Mondiale Unesco grazie al riconoscimento conferito alla chiesa di S. Sofia. Da uno studio effettuato dall’Osservatorio nazionale del turismo (ONT) emerge che l’industria della cultura, in termini di Pil, rappresenta il 2,6% con un contributo, in valore assoluto, stimato in circa 40 miliardi di euro, un fatturato di 103 miliardi di euro e 550 mila occupati. Rilevante è, poi, il peso del movimento turistico nelle città d’arte: nel primo semestre del 2011, su 15,6 milioni di italiani in viaggio, il 38,6% ha scelto località di interesse storico-artistiche, ovvero quasi l’1% in più rispetto allo stesso periodo del 2010. I turisti che visitano i luoghi d’arte sono prevalentemente coppie (38,5% del totale), seguito dalle famiglie. La permanenza media è di tre giorni e mezzo. Uno spazio di tempo in cui è difficile annoiarsi, soprattutto se, partendo dal capoluogo, si compiono delle escursioni per visitare i tanti gioielli disseminati in provincia (a secondo dei gusti). E l’appetibilità del capoluogo sannita è, tra l’altro, confermata anche dal fatto che recentemente il Corriere Viaggi ha addirittura dedicato un articolo di Biagio Coscia alla città di Benevento, definendola “una delle più belle della Campania”-
Perderemo anche questa sfida?