(Sanniopress) – Da molti mesi a Benevento si registrano rumors su imminenti provvedimenti restrittivi collegati ad inchieste giudiziarie che coinvolgerebbero la passata amministrazione comunale. Rumors, nulla più. In un caso, a proposito della gestione del verde pubblico, si è però registrata un’esplicita ammissione da parte di un attuale assessore e, successivamente, persino da parte del sindaco.
Nello stesso periodo, la polizia giudiziaria si è più volte recata a Palazzo Mosti e presso la sede decentrata del Comune di via del Pomerio per acquisire il materiale relativo allo svolgimento di alcuni appalti e all’affidamento di alcuni servizi.
E sempre negli stessi mesi, inoltre, pare che il magistrato che conduce l’inchiesta abbia ascoltato imprenditori, funzionari comunali ed alcuni esponenti della passata amministrazione. E ci sarebbe pure il caso di qualcuno che, giocando d’anticipo, si è presentato spontaneamente dal magistrato. Di qui, quindi, il crescente proliferare dei rumors, alimentati proprio dalle “audizioni” effettuate presso il Palazzo di Giustizia.
La complessa indagine pare che sia nata in seguito ad un esposto sui lavori di ristrutturazione di piazza Roma presentato nel 2009 da Altrabenevento. Associazione che, tra l’altro, all’epoca evidenziò anche il ruolo avuto da Antonio Cavaliere, cognato dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Di qui le prime verifiche, gli incroci, gli stralci, gli accorpamenti e gli sviluppi di questi giorni.
Quello che al momento non risulta ancora chiaro è il livello di coinvolgimento nell’inchiesta dei singoli amministratori. Un aspetto, però, sicuramente destinato ad emergere nelle prossime settimane.
L’unica certezza è invece rappresentata dalla corsa al distinguo che si già registra a Palazzo Mosti e all’interno del Pd, ossia il partito del potere inutile. E cioè la “gioiosa macchinetta da guerra” che, temendo un terremoto giudiziario, si sta inesorabilmente scassando.
Billy, amico mio prezioso, ho l’impressione che i rumor’s si cui tu parli non siano stati dei ‘peti’ la pèittosto delle vere e proprie ‘loffe’.
Nel senso che sono stati già emessi solo che in un privato silenzio.
Per cui nessuno ne ha avvertito il ‘rumore’ ma qualcuno è già andato in ‘puzza’ da qualche giorno.
Ora il problema, per loro, è come continuare a nascondere quell’alone marroncino che prima o poi, inevitabilmente, farà capolino tra le ‘trame’ del tessuto (sociale)